Un agente di polizia sudafricano è comparso venerdì in tribunale per il presunto omicidio di sei persone avvenuto nel 2019 al fine di riscuotere un risarcimento assicurativo. Rachel Kutumela, 43 anni, è stata arrestata giovedì alla stazione di polizia dove lavora, nella piccola città di Senwabarwana, a circa 90 km da Polokwane, situata a circa 300 km a nord-est di Johannesburg.
Venerdì è apparsa alla corte di Polokwane con il volto nascosto da una felpa con cappuccio e una maschera finché non le è stato chiesto di comparire in tribunale.
“Conosceva le sue vittime, che provenivano da ambienti svantaggiati, alcune delle quali erano disabili o avevano problemi mentali”, ha detto la polizia in una nota.
La poliziotta è accusata di aver ucciso sei persone e di aver richiesto almeno 10 milioni di rand (circa 490’000 franchi) per il funerale e l’assicurazione sulla vita che aveva stipulato per conto delle vittime. “Tutto è iniziato nel 2019 quando gli assicurati sono stati trovati morti, i loro corpi abbandonati in vari luoghi”, ha affermato la procura nazionale.
Il corpo di un uomo disabile è stato rinvenuto in una diga mentre quello di una donna è stato ritrovato bruciato in una cabina, secondo la stessa fonte.
“Si tratta di un affare premeditato”, ha detto il portavoce dell’ufficio del procuratore provinciale Mashudu Malabi Dzhangi ai media locali fuori dal tribunale, che ha rinviato il caso al 18 ottobre per un’udienza sulla richiesta di rilascio su cauzione. Secondo l’accusa potrebbero avvenire nuovi arresti.
Nel 2021, i sudafricani sono rimasti affascinati da un caso simile: un’ex agente di polizia, Rosemary Ndlovu, è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio di cinque parenti e di un fidanzato al fine di riscuotere i soldi dell’assicurazione.
