tra i francesi, un interesse inaspettato

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AURELO

Le elezioni europee sono spesso sorprendenti. E il 9 giugno, che aumenti o diminuisca l’astensione, sarà una sorpresa. Se voteranno meno elettori rispetto al 2019, sarà una rottura. Dal picco del 2009 (59,37%), l’astensione ha continuato a diminuire: poca nel 2014 (57,57%), francamente nel 2019 (49,88%). E se dovesse cadere ulteriormente, non mancherà di stupire, confermando lo strano destino di queste singolari elezioni.

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Uniche elezioni proporzionali in Francia, le elezioni europee sono anche le uniche ad attirare più elettori negli ultimi anni. A lungo considerati “non amati”, oggi si trovano in una situazione piuttosto invidiabile rispetto ad altri, la maggior parte dei quali sono trascurati. Anche se le elezioni presidenziali attirano ancora tre quarti dei cittadini.

Nel 2021, le elezioni regionali e dipartimentali sono state evitate da sette francesi su dieci. Le elezioni comunali (a lungo viziate) sono passate da un’astensione del 37,9% al secondo turno del 2014 al 58,4% del 2020 – in piena crisi legata al Covid-19, è vero. Quanto alle elezioni legislative, non attirano più nemmeno la metà degli elettori. Ma, osserva Pierre Bréchon, professore emerito di scienze politiche a Sciences Po Grenoble e ricercatore presso il laboratorio Pacte (CNRS, Università di Grenoble-Alpes e Sciences Po Grenoble), “Dal 2002, le elezioni legislative seguono sempre le elezioni presidenziali e quindi la gente ritiene di aver già fatto la scelta fondamentale”.

“Consapevolezza”

La quarta ondata del sondaggio elettorale realizzato da Ipsos, in collaborazione con il Centro di ricerca politica Sciences Po, l’Istituto Montaigne, la Fondazione Jean Jaurès e Il mondo, pubblicato il 29 aprile, colloca oggi la partecipazione al 45%. L’aumento è costante da novembre 2023. “Questo è sulla falsariga di ciò che è accaduto dal 2000, ad eccezione del 2019. Ma a priori dovrebbe salire un po’ più in là”spiega il vicedirettore generale di Ipsos, Brice Teinturier.

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Dalla France insoumise (LFI) al Rally Nazionale (RN), tutti lo sperano. “Se ti astieni voti Macron e Le Pen”ha avvertito il leader della LFI, Jean-Luc Mélenchon, in una riunione del 16 marzo, aggiungendo: “ Stai votando contro te stesso. » All’altra estremità della scacchiera, il Il deputato europeo uscente della RN Philippe Olivier presuppone: “Abbiamo un avversario, Macron. E un nemico, l’astensione. Se i nostri elettori voteranno, saremo un successo. Da qui la nostra richiesta urgente di votazione. »

In un’intervista pubblicata il 27 aprile dai quotidiani regionali del gruppo Ebra, il Presidente della Repubblica ritiene che “L’astensione in generale, e quella dei giovani in particolare, è preoccupante”. “Non votare c’è il rischio”avverte Emmanuel Macron, citando l’esempio della Brexit: “I giovani non si sono mossi mentre la Brexit decideva il loro futuro. Tra i più anziani c’erano più Brexiteer. »

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