Pubblicato il 6 ottobre 2024 alle 14:31 / Modificato il 6 ottobre 2024 alle 14:33
7 ottobre 2023. Hamas palestinese lancia razzi contro Israele dalla Striscia di Gaza ed entra nel suo territorio. Ha ucciso 1.200 persone e ne ha presi più di 240 in ostaggio. In risposta, l’esercito israeliano ha bombardato e poi ha invaso la Striscia di Gaza.
24 novembre. Viene firmata una tregua di 7 giorni che consente il rilascio di 80 ostaggi israeliani contro 240 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Questa sarà l’unica tregua in un anno.
26 gennaio 2024. La Corte internazionale di giustizia dell’Aia chiede a Israele di prevenire ogni possibile atto di genocidio a Gaza. Risponde alla richiesta del Sud Africa.
All’inizio di marzo diversi paesi, tra cui Francia e Stati Uniti, hanno lanciato aiuti aerei a Gaza, la cui popolazione era minacciata dalla carestia. Per creare un nuovo corridoio umanitario, a metà maggio è stato costruito un porto galleggiante poi abbandonato dagli Stati Uniti a luglio.
1 aprile. Israele bombarda il consolato iraniano a Damasco, in Siria. Per ritorsione, il 13 aprile, l’Iran ha lanciato missili e droni nel territorio israeliano. La comunità internazionale teme un incendio nella regione.
17 e 18 settembre. La guerra assume una nuova dimensione. Cercapersone e walkie-talkie di Hezbollah esplodono in Libano. La settimana successiva, Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah per più di trent’anni, è stato assassinato dall’esercito israeliano. Nella notte tra l’1 e il 2 ottobre, 200 missili balistici iraniani sono caduti su Israele.
Il bilancio oggi ammonta a più di 40.000 palestinesi uccisi, secondo l’Unicef, tra cui più di 14.100 bambini. Da parte israeliana, oltre alle 1.200 persone morte il 7 ottobre, per lo più civili, si ritiene che nella Striscia di Gaza siano morti 346 soldati. In Libano, secondo il Ministero della Sanità, hanno perso la vita 610 persone.
