“Sputare sulle vittime e sulle loro famiglie, una strategia di comunicazione come tante per l’estrema sinistra”

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Di Ophélie Roque

Pubblicato
2 ore fa,

Aggiornato 1 ora fa


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FIGAROVOX/TRIBUNA – Questo sabato, una trentina di attivisti hanno interrotto un minuto di silenzio in omaggio a Philippine al grido di “siamo tutti antifascisti”. Un atto indecente che i dirigenti della LFI si sono astenuti dal commentare, analizza il professore francese.

Ophélie Roque è un’insegnante di francese nella periferia di Parigi. Ha pubblicato Mesa Nera (Robert Laffont, 2023), il suo primo romanzo.


Si tratta di insegnanti, candidati a deputati, attivisti per i diritti umani, psicologi specializzati in bambini e perfino assistenti parlamentari. Tutti hanno applaudito la morte di un bambino.

Questo sabato, 28 settembre, sulla piazza del Palais Charles de Gaulle a Vienne (Isère), una trentina di attivisti di estrema sinistra – una compagnia barocca e bizzarra – sono venuti a disturbare il minuto di silenzio dedicato alla memoria di Philippine. La colonna, decisamente infuriata, trovò di moda scandire slogan antifascisti “Siamo tutti antifascisti” e applaudire in quella che somigliava molto a una fiera infernale.

Una manciata di persone stordite, si potrebbe dire. Certamente, ma il loro profilo ti lascia perplesso! È perché non si tratta di povera gente che, ubriaca e di passaggio, ha visto in questo incontro un’occasione inaspettata per battere le mani e…

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