AirChat – Il Twitter vocale (X) che sta facendo parlare di sé

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Dal suo lancio in versione beta pochi giorni fa, Airchatquesta applicazione di messaggistica interamente vocale sta creando un certo fermento nella Silicon Valley.

È davvero un concetto tanto originale quanto bizzarro (questo è il mio parere) poiché l’idea è quella di permettere agli utenti di comunicare solo tramite messaggi audio asincroni, un po’ come le buone vecchie segreterie telefoniche di una volta. Concretamente, nel tuo feed di notizie, scorrono blocchi di testo che di fatto lo sono trascrizioni di messaggi vocali e se vuoi reagire, non c’è bisogno di tastiera: premi un pulsante, registri la tua voce e il gioco è fatto! Se vuoi puoi anche postare foto e video.

L’ho provato (il mio nome utente è korben.info) ed è vero che l’interfaccia utente è simile a quella di altre piattaforme di social media. È possibile seguire altri utenti, scorrere un feed di post, quindi rispondere, mettere mi piace e condividere tali post. È Twitter, è Threads, è Bluesky… Solo che la grande differenza è che tutto è fatto a voce!

Ciò che stupisce è la qualità della trascrizione dei messaggi audio. L’app utilizzaAI per questo, e francamente, funziona davvero bene, anche in francese! Durante i miei test ho riscontrato pochissimi “bug” di trascrizione.

E in termini di atmosfera, per il momento è molto in modalità “Vocal Fry from Silicon Valley”, quindi spero che quelli della Franca Contea approfittino presto dell’applicazione per rinfrescarla un po’. Ma apre molto dibattito con conversazioni interessanti.

Beh in fondo qualche piccola riserva l’ho ancora eh. Già, la velocità di lettura predefinita è 2x. Quindi ok, ti ​​aiuta ad andare più veloce, ma rovina un po’ l’esperienza. A volte abbiamo la sensazione di ascoltare i robot. Anche i messaggi a scorrimento automatico sono un po’ fastidiosi, con un piccolo feedback tattile con ogni messaggio che inviamo e talvolta sequenze fino al messaggio successivo che non volevamo.

Ora resta da vedere come ciò avverrà. Perché altrettanto, scrivere cazzate su Twitter (sì, non mi piace dire X) è facile. Potresti anche chiacchierare tutto il giorno con i tuoi amici o perfetti sconosciuti su questo tipo di rete, non ho l’impressione che sia naturale per tutti, tranne che per le persone già abituate a parlare in pubblico o nei podcast.

Ma ehi, vedremo. AirChat resta comunque una bella sorpresa che rispolvera un po’ il concetto di social network. Se Twitter è “micro-blogging” come si diceva allora, beh per me Airchat è “micro-podcasting”. Successivamente mi pongo molte domande su cosa faranno con le nostre impronte vocali, se ciò non consentirà alla NSA di profilarci ancora di più nei loro grandi database, o se i mafiosi non saranno in grado di usarle per alimentare grandi deepfake vocali su larga scala. Così tante domande e non ho ancora nemmeno preso il caffè.

D’altra parte, se vuoi partecipare alla beta chiusa, dovrai essere invitato da uno dei tuoi amici.

Nel frattempo, come al solito, vedrò come si sviluppa prima di aggiungere banalità a questo spazio ma ho già delle idee stupide, come rallentare l’audio prima di pubblicarlo per avere qualcosa di più naturale, e proporre thread epici da geek come Reflections di Acid o ASMR o non so, ho troppe idee stupide… raaaah.

Il silenzio è comunque d’oro.

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