Gilbert Montagné e Didier Barbelivien condannati per plagio sul titolo “On va s'aimer” e privati ​​dei diritti d'autore

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Il caso risale al 1976, sette anni prima dell'uscita del celebre brano eseguito da Gilbert Montagné nel 1983.

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Télévisions – Editoriale Cultura

Pubblicato il 16/12/2024 18:15

Tempo di lettura: 2 minuti

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Il cantante francese Gilbert Montagne arriva al festival musicale nel cortile del palazzo presidenziale dell'Eliseo, a Parigi, il 21 giugno 2024. (BERTRAND GUAY/AFP)

Gilbert Montagné e il paroliere Didier Barbelivien non ricevono più royalties per il loro successo Ci ameremoriconosciuto come plagio dopo una lunga battaglia legale franco-italiana. “I signori Montagné e Barbelivien e le società Universal non possono beneficiare del reddito generato dall'opera contraffatta Ci ameremo“, Lo ha stabilito la Corte d'appello di Parigi in una sentenza del 9 ottobre, riportata dall'AFP e confermando le informazioni de l'Informed. Questa decisione segna un nuovo episodio in una telenovela legale che dura da diversi anni.

La vicenda risale al 1976, sette anni prima dell'uscita del celebre brano interpretato da Gilbert Montagné uscito nel 1983. Una ragazza dalla Franciacantata dal cantante italiano Gianni Nazzaro, è stata pubblicata ed edita in Francia da Première Music Group. La composizione della canzone è di Michel Cywie, e il testo è stato scritto da Jean-Max Rivière e Didier Barbelivien. Quest'ultimo si ritrova così coinvolto nelle due opere in questione.

Il primo episodio giudiziario inizia nel 2002, quando Abramo Allione Edizioni Musicali, casa editrice di Ci ameremo con Universal Music Italia, avvia un procedimento di non contraffazione a difesa dell'originalità del brano. Tuttavia, questo approccio ha l’effetto opposto. Nel 2008 lo ha stabilito il tribunale di Milano “il lavoro Ci ameremo costituisce una violazione dell’opera musicale Una ragazza dalla Francia“, ricorda la Corte d'appello di Parigi nella sua sentenza.

La questione del diritto d'autore generale su Ci ameremo rimane centrale nel conflitto, che si sta intensificando nei tribunali. Nel 2017 la giustizia italiana ha stimato il danno in 1,6 milioni di euro, ma il caso è ancora in fase di giudizio dopo gli appelli. In Francia la giustizia ha riconosciuto le decisioni italiane e, nel 2020, ha ordinato alla Sacem di modificare il proprio catalogo per attribuire i diritti d’autore alle vittime della contraffazione. Dopo un ricorso alla Corte di cassazione e un nuovo processo, la Corte d'appello ha confermato la sua decisione in ottobre, a favore di Rivière, Cywie e Première Music Group.

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