metal diabolico sotto i riflettori alla Philharmonie

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Installazione in memoria di Cliff Burton (1962-1986), bassista del gruppo Metallica, alla Philharmonie de Paris, nell’ambito della mostra “Metal. Diabolus in musica”, 4 aprile 2024. JOACHIM BERTRAND PER LA FILARMONIA

Un gigantesco muro di amplificatori Marshall, come se ne vedono solo ai concerti degli AC/DC, accoglie il visitatore. Senza dubbio siamo alle porte rumorose del “Metal. Diabolus in Musica. L’evento, dedicato a questa musica estrema derivata dal rock, è sotto i riflettori fino al 29 settembre alla Philharmonie de Paris, moderno tempio della musica sinfonica.

Un vero e proprio simbolo per un genere a lungo considerato inaccessibile, relegato ai margini della musica popolare. Eppure, da cinquant’anni la fucina continua a battere il ferro, il metal è diventato una controcultura dalla forte identità, che ha saputo evolversi, adattarsi, con un dinamismo e una diversità che pochi altri movimenti musicali possono vantare. . Può contare su un pubblico numeroso e fedele, come confermano il successo del festival Hellfest di Clisson (Loira Atlantica) e delle sue 240.000 voci vendute ad ogni edizione, del Motocultor di Vannes (Morbihan) o dell’Xtrem Fest di Albi.

La mostra si preannuncia un luogo di pellegrinaggio per tutti i “metallari”, ma aperto anche ai neofiti, curiosi di comprendere il fenomeno e i suoi fondamenti. L’evento è il primo importante in Francia e offre una panoramica completa del movimento. Se altre iniziative simili sono state identificate a livello internazionale – mostra sul black metal norvegese presso la Biblioteca nazionale di Oslo nel 2023; “Play it Loud” al MET di New York nel 2019; “50 anni dei Black Sabbath” a Birmingham nel 2019 – nessuno, fino ad oggi, lo ha trattato in modo così approfondito. Anche la Rock’n’Roll Hall of Fame di Cleveland (Ohio) ha solo una piccola sala dedicata a questa musica.

Quattrocento oggetti

Alla Philharmonie de Paris, la mostra si estende su uno spazio di 800 metri quadrati, che ha già ospitato altre tendenze musicali – electro In 2019, hip-hop In 2022. La scenografia si ispira alla pianta della navata di una chiesa orientata verso sette cappelle (musicali). Le illustrazioni del duo di grafici francesi Fortifem si riappropriano dei codici di stile (vetrate medievali, occultismo, demoni, mascotte e copertine cult, ecc.).

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Aggiungi alle tue selezioni

Questo universo spettacolare, addirittura teatrale, è legato ai concerti: videoproiezioni e brani sonori dal vivo accompagnano la visita. Un’esperienza “immersiva” del percorso, il “Pit”, una video installazione, ci teletrasporta nel cuore dell’edizione 2023 dell’Hellfest, in un impressionante movimento di folla, il “circle Pit”.

Ma il pezzo forte della visita sono i circa quattrocento oggetti, strumenti, costumi, maschere, opere rare e “cimeli” provenienti dalle collezioni dell’Hard Rock Café e della Rock’n’Roll Hall of Fame. Comprese le chitarre iconiche di Eddie Van Halen (1955-2020), Tony Iommi (Black Sabbath), Yngwie Malmsteen, Joe Satriani, Kirk Hammett (Metallica), il basso Rickenbacker di Lemmy Kilmister (1945-2015), leader dei Motörhead.. Tra gli altri pezzi “cult”, la terrificante ghigliottina di Alice Cooper, un abito di lycra di Marilyn Manson, o la creatura Alien dell’artista svizzero HR Giger (1940-2014), che ha disegnato molte lugubri copertine di album per Danzig o ancora Celtic Frost.

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