Pedrosa ha individuato la chiave per battere Bagnaia

Pedrosa ha individuato la chiave per battere Bagnaia
Pedrosa ha individuato la chiave per battere Bagnaia
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Prima di entrare nell’ultimo mese di gare, Pecco Bagnaia si è regalato una clamorosa vittoria nel GP del Giappone, che gli ha permesso di riportarsi a soli dieci punti da Jorge Martín, ancora leader della classifica generale. Se in entrambi i casi si è liberato della concorrenza esercitata da Pedro Acosta quando ha commesso un errore e ha potuto sfruttare la lontana qualifica di Martín, il pilota della Ducati ha saputo anche impostare un ritmo dominante.

Gigi Dall’Igna ha espresso tutta la sua ammirazione per la prestazione del suo pilota, descrivendola “un capolavoro costruito con intelligenza, esperienza e velocità suprema, mantenendo sempre sotto controllo il vantaggio su Martín”. Ovviamente Bagnaia è riuscito ad ambientarsi nel ritmo che gli si addiceva durante questo Gran Premio, al punto da dare l’impressione di una certa facilità nel raggiungere questa ottava vittoria stagionale.

Dani Pedrosa ha assistito al Gran Premio dal ruolo di opinionista per il canale spagnolo DAZN e, da conoscitore dell’esercizio, ha regalato ai telespettatori un’analisi molto rilevante del modo in cui il torinese approccia le gare. Va detto che il suo risultato in Giappone è stato esemplare di ciò che piace al due volte campione del mondo: partire bene, posizionarsi rapidamente in testa e poi costruire un margine sufficiente che potrà poi permettersi di gestire fino alla fine. Perché anche se Martín è risalito rapidamente al secondo posto nella lunga corsa, il vantaggio conquistato fin dall’inizio si è rivelato presto impossibile da cancellare, l’italiano ha risposto perfettamente ad ogni tentativo di avvicinarsi al suo rivale.

Agli occhi di Pedrosa la chiave per tenere testa all’allievo di Valentino Rossi è proprio non lasciargli prendere questo margine a inizio gara. “È molto facile parlare dalla mia posizione, seduto su una sedia, ma vedendo le sue gare dall’inizio dell’anno, è chiaro che non dobbiamo lasciare che Pecco faccia la sua gara,” ha spiegato l’ex pilota Honda. “Partito 11°, Martín non avrebbe potuto fare di meglio. Ma durante tutta la stagione abbiamo visto un Bagnaia che riesce a fare questa gara, che ottiene questo secondo gap e che si sente a suo agio così. “

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Jorge Martín non è mai arrivato a sei decimi da Pecco Bagnaia nel GP del Giappone.

Foto di: Dorna

“Lui tiene un ritmo costante, la sua moto è molto preparata per questo, per gestire le gomme. E poi la gara diventa un po’ più statica. Questi distacchi si sono creati fin dall’inizio e, per i suoi rivali, è poi difficile da cancellare la minima differenza Come si vede tutti guidano allo stesso modo. Qualcuno può guadagnare un decimo in alcuni giri e perderne un altro in altri momenti, ma la gara più o meno è già fatta.”

Infastidirlo per cercare di spezzare il suo ritmo

Il tre volte campione del mondo 125cc e 250cc comprende quindi l’importanza per Bagnaia di costruire un margine sugli avversari per poi poter gestire la sua gara impostando un ritmo elevato, nel quale si troverà a suo agio fino alla fine. In Giappone, infatti, i dati hanno dimostrato che è stato impressionante fino agli ultimi giri: a soli otto giri dal traguardo si è attestato sull’1’45 di media, dopo aver battuto quasi sistematicamente il tempo dell’1’44, cosa mai vista in gare prima di questa edizione.

“Dal quinto giro il distacco tra i giri di Pecco è di tre decimi. Non sbaglia nessuna curva. Per questo dico che una delle strategie da adottare per arrivare a battere Pecco Bagnaia è metterlo in imbarazzo”, – aggiunse Pedrosa.

Portarlo fuori dalla sua zona di comfort è l’approccio più efficace, secondo lo spagnolo. Sapendo di vedere nel suo ex compagno di squadra Marc Márquez un esperto in materia, riunirli entrambi in Ducati la prossima stagione potrebbe aprire nuove opportunità per battere il torinese.

“Bisogna trovare il modo di farlo uscire da quella zona in cui è così concentrato, da dargli qualche problema. È lì che Marc Márquez è più forte perché se è nella tua ruota riesce a darti fastidio e a impedirti di fare la tua gara Lì Pecco riesce a fare la sua gara e poi è molto difficile batterlo. ha concluso Dani Pedrosa.

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