“Arrivare da Saint-Étienne non è sempre facile.”

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Formatosi all’ASSE, Maxence Rivera non è riuscito ad affermarsi nel club del Forez. In totale, l’esterno ha giocato solo 891 minuti in partite ufficiali, prima di trasferirsi liberamente all’USL Dunkerque quest’estate. Rivera è tornato alla sua integrazione nel suo nuovo progetto.

Alla ricerca di tempo per giocare

Il nativo di Bourgoin-Jallieu ha faticato a guadagnare qualche minuto. Utilizzato più durante la preparazione estiva che in competizione, Maxence Rivera ha giocato solo 482 minuti in Ligue 2 con la casacca verde.

Per fare un confronto, in sole otto presenze, l’ex Stéphanois ha già superato questo punteggio (614 minuti). “Continuo a racimolare momenti di gioco, è per questo che sono venuto”. ammette Maxence Rivera. “Ora dobbiamo restituire la fiducia che la gente mi dà in campo.

Riprendersi dopo ASSE

Rinomato per il suo centro di formazione, Saint-Étienne è abituato a liberare giocatori dal grande potenziale. William Saliba, Wesley Fofana, Jonathan Bamba, i nomi dei giocatori Made in ASSE che militano nei maggiori campionati sono numerosi. Attorno ai centrali l’attesa sembra quindi essere alta. “Quando arrivi alla fine del contratto con il Saint-Étienne, soprattutto da giovane, non è sempre facile”. conferma Maxence Rivera. Ma qui ignoro tutto questo. C’è un progetto con i giovani e noi siamo lì per il calcio, non per altro”.

A margine di Etrat, l’attuale giocatore dell’USLD ammette di essere stato sedotto dal progetto Maritimes. “La società mi seguiva da tempo e sentivo davvero il desiderio di coinvolgermi. Il progetto del gioco corrisponde a quello che cercavo, con un allenatore a cui piace giocare a pallone. Era l’ideale per me. Quello che mi piace è che proviamo a giocare, non lanciamo la palla. Abbiamo ottimi giocatori e questo è il modo migliore per progredire”.

Il suo rapporto con il calcio

Dopo aver esordito con l’ASSE U15, Maxence Rivera ha scalato le classifiche con le diverse categorie del club Forez. Il 22enne ha firmato il suo primo contratto professionale con il club di formazione nel gennaio 2020.

“Fin da piccola ho sempre avuto un pallone con me”.testimonia l’ex Stéphanois. “Mio padre giocava a calcio e all’età di sei anni sono entrato in un piccolo club del mio villaggio. A dieci sono passato al Bourgoin, poi al Saint-Étienne a quattordici ho giocato anche un anno in prestito al Puy Foot 43.

“Mi considero un giocatore della squadra. Cerco di far brillare gli altri. Non sono egoista in campo, cerco sempre di giocare per gli altri. I miei giocatori modello sono, direi Messi, come tutti, direi Mesut Özil, dopo Zlatan Ibrahimovic Ce ne sono parecchi francamente, con il loro carisma, la carriera che hanno fatto, anche Giroud, che è stato criticato tante volte, ma lui è ancora lì, e penso anche a Benzema, che può fare tutto .”

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