Le star dello sport si schierano a sostegno della Palestina nel contesto della continua crisi di Gaza

Le star dello sport si schierano a sostegno della Palestina nel contesto della continua crisi di Gaza
Le star dello sport si schierano a sostegno della Palestina nel contesto della continua crisi di Gaza
-

In una straordinaria dimostrazione di solidarietà globale, numerose icone dello sport si sono fatte avanti per esprimere il loro sostegno alla Palestina, che ha subito un’incessante offensiva israeliana dall’attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno.

Dal frenetico mondo della Formula 1 agli esilaranti campi da tennis, e dal campo da calcio a quello da basket, gli atleti di tutto lo spettro hanno coraggiosamente reso chiara la loro posizione, sfidando le restrizioni imposte loro dalle rispettive autorità sportive.

La distruzione provocata dagli attacchi aerei, dai bombardamenti e dagli assalti di terra israeliani ha tragicamente provocato la morte di quasi 42.000 palestinesi nella Striscia di Gaza nell’ultimo anno, un bilancio che include almeno 400 atleti. Il brutale compendio di violenza ha lasciato gran parte delle infrastrutture sportive della regione in completa rovina.

“Adesso basta”

Il ritornello per la fine delle ostilità risuona attraverso le manifestazioni di sostegno alla Palestina, con figure di rilievo come il sette volte campione di Formula 1 Lewis Hamilton che articolano questo appello urgente. Dopo sette mesi dall’inizio delle operazioni israeliane, Hamilton ha lanciato un appello per l’immediata cessazione degli attacchi che hanno creato gravi crisi umanitarie a Gaza.

“Adesso basta. Non possiamo continuare a guardare questa tragedia svolgersi senza dire qualcosa. Il trauma e il terrore che così tante persone, soprattutto bambini innocenti, stanno vivendo è straziante. Tutto questo deve finire – per i bambini, per le loro famiglie e per le loro vite”, ha dichiarato con passione il 39enne pilota britannico della Mercedes in una storia su Instagram il 28 maggio.

In un sincero atto visivo di solidarietà, l’otto volte All-Star dell’NBA Kyrie Irving ha partecipato a una conferenza stampa post partita il 18 novembre sfoggiando una tradizionale kefiah palestinese, un potente simbolo di resistenza.

La leggenda del calcio Eric Cantona, noto per i suoi punti di vista coraggiosi, ha espresso i suoi dubbi sui sentimenti filo-israeliani attraverso un emozionante post su Instagram all’inizio di maggio. “C’è qualcuno che difende questi criminali? Dov’è l’indignazione per lo stato di genocidio? Come non versare lacrime di fronte a un simile orrore?” ha chiesto, indignato per la devastazione di Gaza.

Un’altra figura di spicco, Karim Benzema, vincitore del Pallone d’Oro maschile 2022, ha espresso con passione la sua preoccupazione per i bombardamenti indiscriminati israeliani su X, sottolineando: “Tutte le mie preghiere sono per il popolo di Gaza, vittima di questi attacchi disumani contro donne e donne. bambini indiscriminatamente”. L’attaccante francese è entrato a far parte del club saudita Al-Ittihad nel giugno 2023 dopo aver lasciato il Real Madrid.

Allo stesso modo, la campionessa singolare femminile degli US Open 2023 Coco Gauff ha sottolineato la necessità fondamentale di consapevolezza pubblica e di sostegno alla causa palestinese, affermando a The National: “È semplicemente ignorante affermare di non essere a conoscenza. Questo è ovunque; riempie i nostri feed di notizie. Come individui privilegiati, dobbiamo fare le nostre ricerche e continuare a chiedere l’azione dei nostri leader”.

Sostegno finanziario da parte degli atleti

Numerosi atleti hanno anche contribuito finanziariamente per aiutare gli sforzi palestinesi. La star del tennis tunisino Ons Jabeur ha dichiarato la sua intenzione di donare parte del suo premio in denaro delle WTA Finals alla causa palestinese nel novembre 2023. Anche la superstar egiziana Mohamed Salah si è fatta avanti, promettendo una somma non rivelata per sostenere la popolazione di Gaza in ottobre.

I tifosi si uniscono alla causa

Il sostegno è arrivato non solo dagli atleti ma anche da gruppi di tifosi appassionati come la Brigata Verde del Celtic, che hanno costantemente mostrato i loro sentimenti filo-palestinesi. Il gruppo ha annunciato l’intenzione di esporre la bandiera palestinese nelle partite dall’ottobre 2023, incorrendo in multe da parte della UEFA, che ha attentamente esaminato le loro azioni.

Nonostante sia stata bandita dalle trasferte dal Celtic, la Brigata Verde ha mantenuto la propria posizione, revocando la squalifica più avanti nella stagione, e continuando con le proteste durante la campagna di Champions League. Gli striscioni mostrati dai membri durante le partite dicono: “Possono opprimerti, imprigionarti, ma non spezzeranno mai il tuo spirito. Gaza, Jenin, Tulkarem, Nablus. Non camminerai mai solo.”

In una recente partita contro il Borussia Dortmund, il gruppo ha esposto in modo ben visibile le bandiere palestinese e libanese per protestare contro gli attacchi israeliani in corso.

L’ondata di sostegno per la Palestina risuona al di là di ogni singolo gruppo. In particolare, durante la partita di EuroLeague di inizio febbraio tra Baskonia e Maccabi Playtika Tel Aviv in Spagna, le bandiere palestinesi hanno riempito gli spalti con quasi 1.000 tifosi che mostravano la loro solidarietà nonostante la significativa presenza della polizia.

Inoltre, i tifosi del club spagnolo della Liga Osasuna hanno alzato bandiere palestinesi durante una partita contro il Granada, in particolare in risposta ai commenti incendiari dell’attaccante israeliano Shon Weissman a sostegno della violenza in Palestina prima della partita.

Durante un previsto derby del Merseyside della Premier League il 21 ottobre 2023, diverse bandiere della Palestina sono state esposte in modo ben visibile dai tifosi, imperterriti dai divieti della Premier League su tali espressioni.

Questo crescente movimento all’interno del regno dello sport sottolinea l’innegabile legame tra l’atletica globale e le urgenti questioni di giustizia sociale. Nonostante le sanzioni e le restrizioni incombenti, gli atleti, i gruppi di tifosi e le squadre rimangono fermi nei loro chiari appelli per la fine della violenza a Gaza, segnalando una forte richiesta di pace e giustizia che risuona negli stadi e nelle arene di tutto il mondo.

-

PREV Ratcliffe “vuole” che Man Utd agiti l’ascia mentre l’ex capo custode punta a tornare
NEXT Recensione Sea-Doo RXP-X 325 RS 2024