È meglio interpretare il ruolo della formica che della cicala

È meglio interpretare il ruolo della formica che della cicala
È meglio interpretare il ruolo della formica che della cicala
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L’ospite

È meglio interpretare il ruolo della formica che della cicala

L’umanità vive di credito da troppi anni. Viene data l’opportunità di agire diversamente.

L’ospite

Alberto Mocchi– Segretario generale di Pro Natura Vaud e supplente

Pubblicato oggi alle 06:21

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Immagina: una mattina vedi il tuo vicino, che sai di mezzi piuttosto modesti, parcheggiare un’auto sportiva nuova di zecca davanti a casa sua. Poco dopo, quando lo incontri per strada, ti chiede se puoi occuparti di annaffiare le sue piante mentre è via, perché ha intenzione di andare per due mesi con tutta la famiglia in albergo alle Maldive. lusso. Prima ancora che tu possa trovare il modo di chiedergli gentilmente da dove provenga questa improvvisa ricchezza, ti dice che finanzierà tutto con un prestito di diverse centinaia di migliaia di franchi, con cui ha acquistato la sua nuova automobile, per completare completamente cambiare i mobili del suo appartamento e installare una vasca idromassaggio sul balcone. Poi continua spiegandoti che non ha idea di come ripagare tutto, ma che troverà qualcosa quando sarà il momento.

La tua reazione sarebbe sicuramente per lo meno sorpresa, probabilmente preoccupazione e probabilmente un po’ di fastidio. Non è infatti affatto ragionevole indebitarsi pesantemente e sperperare il denaro preso in prestito senza sapere se e come un giorno riusciremo a ripagarlo.

Ma ciò che vale per le finanze di una famiglia vale anche per le risorse naturali del nostro pianeta. L’umanità vive infatti di credito ormai da molti anni, consumando molte più risorse di quelle che l’ambiente riesce a rigenerare. Stiamo quindi attingendo al “capitale naturale”, esaurendo gradualmente le foreste, la fertilità del suolo, le risorse di acqua potabile e così via. Certo, non stiamo ancora sperimentando tutte le conseguenze, ma sono le generazioni future a rischiare di pagarne il prezzo elevato, un po’ come gli eredi del personaggio sopra immaginato dovranno un giorno farsi carico dei suoi debiti.

È quindi riduttivo affermare che l’iniziativa “Per la responsabilità ambientale” su cui voteremo il 9 febbraio sia un duro colpo al buon senso! Ci impone infatti di includere nella nostra Costituzione il principio secondo cui le attività economiche utilizzano risorse ed emettono sostanze inquinanti solo nella misura in cui vengono preservate le basi naturali della vita. In altre parole, smettiamo di degradare il nostro ambiente per mantenere l’economia in funzione.

In prima linea nel progresso

Istituire un “freno naturale all’indebitamento”, così come abbiamo istituito un “freno all’indebitamento” per le finanze federali o cantonali. Si tratta di un’idea che consentirebbe alla Svizzera di tornare ad essere all’avanguardia nel progresso e di volgere il suo sistema economico verso una reale sostenibilità.

In un’epoca di cambiamenti climatici e di esaurimento delle risorse, sembra preferibile interpretare il ruolo della formica piuttosto che della cicala della favola di La Fontaine, e un voto sì alle urne del 9 febbraio ci metterebbe chiaramente sulla strada del successo. Da questa parte.

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