gli oppositori chiedono ai tribunali la sospensione “urgente” del cantiere

gli oppositori chiedono ai tribunali la sospensione “urgente” del cantiere
gli oppositori chiedono ai tribunali la sospensione “urgente” del cantiere
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Una parte del cantiere della futura autostrada A69 nei pressi di Castres (Tarn), 5 gennaio 2025. ED JONES/AFP

Lunedì 13 gennaio gli oppositori della A69 hanno chiesto al tribunale amministrativo di Tolosa di sospenderla “urgente” del cantiere di questa controversa autostrada, evidenziandone gli effetti sull’ambiente “Lavoro pesante previsto” nelle prossime settimane. Durante questo nuovo episodio della lunga battaglia tra anti e pro-A69, un rappresentante dello Stato e un avvocato del produttore hanno stimato che l’opera “compensazione” previste avrebbero al contrario effetti benefici per l’ambiente. Il giudice sommario renderà nota la sua decisione “entro venerdì”.

“Non tutti i lavori che hanno avuto un impatto sulle specie protette sono stati portati avanti, tutt’altro”ha sottolineato uno degli avvocati degli oppositori, Julie Rover, citando in particolare il caso della lontra. In un clima di tensione, Me Rover ha inoltre denunciato, con documenti giustificativi, sotto lo sguardo scettico degli avvocati della parte avversa o del rappresentante della prefettura del Tarn, un progetto volto a “per compilare” determinati corsi d’acqua.

Lo ha assicurato Yasser Abdoulhoussen a nome della prefettura del Tarn “l’opera di maggior impatto sulle specie protette” sono già stati effettuati, durante i lavori “compensazione” restano da fare. Per questo motivo, “si tratta di una possibile sospensione, anche temporanea, che sarebbe dannosa per l’ambiente”ha dichiarato il signor Abdoulhoussen.

Ha inoltre evidenziato il “danni” ciò comporterebbe una sospensione dei lavori particolarmente complessa su un cantiere che si estende per decine di chilometri. Alcuni lavori pianificati lo sono “utile all’ambiente”Lo ha sottolineato anche l’avvocato dell’Atosca, costruttore e futuro concessionario della A69, Carl Enckell, citando i passaggi che agevolano la circolazione degli animali.

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“Un momento chiave”

Per gli oppositori del progetto, invece, “molte misure compensative sono di per sé dannose per le specie protette”ha sottolineato Me Rover. La sintesi esaminata lunedì “chiede la sospensione dei lavori in attesa del giudizio di merito che dovrebbe avvenire a fine febbraio”affermano le associazioni dell’opposizione, preoccupate di non vedere il progetto, già a buon punto, continuare ad avanzare mentre i tribunali riflettono sulla decisione da prendere.

“Questo è un momento chiave nella lotta contro il progetto autostradale”ha dichiarato all’Agence -Presse un oppositore del progetto, membro del collettivo La Voie est libre, prima dell’udienza. Questo collettivo e altre associazioni partner hanno avviato questa nuova azione dopo la riapertura dell’indagine relativa alle autorizzazioni ambientali del sito, decisa il 9 dicembre 2024 dal tribunale amministrativo di Tolosa.

Questa decisione è stata descritta come“sorprendente” dalle associazioni che, dopo mesi di lotta infruttuosa contro l’autostrada, avevano ritrovato molto seriamente la speranza. Infatti, il relatore pubblico, un magistrato indipendente le cui opinioni vengono spesso seguite, si è espresso a favore della cancellazione dell’autorizzazione per il cantiere della A69, nel corso di un’udienza di merito tenutasi il 25 novembre.

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Un forum che chiede la riforma del diritto ambientale

Gli oppositori attendevano con impazienza la decisione del tribunale di Tolosa ma quest’ultimo ha quindi scelto, contro ogni aspettativa, di riaprire le indagini, consentendo così la prosecuzione del cantiere. “Fermate la A69 e i suoi abitanti, un’altra strada è possibile! »si legge in uno striscione esposto lunedì davanti al tribunale dagli anti-A69.

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Me Enckell, l’avvocato del concessionario, si è rammaricato della richiesta degli avversari “mira ad abusare della procedura sommaria per esercitare pressioni sui giudici del processo” la cui udienza è prevista per il mese prossimo.

Nonostante i risultati già ottenuti su questo percorso di 53 chilometri, previsto per collegare Castres e Tolosa a partire dalla fine del 2025, gli oppositori ritengono che “Non è mai troppo tardi per arrendersi”soprattutto perché il sito ha, secondo loro, “con più di un anno di ritardo” − affermazione energicamente contestata da Atosca.

Prima dell’esame della sentenza sommaria, più di un centinaio di avvocati e accademici hanno firmato un forum alla fine della scorsa settimana chiedendo una riforma del diritto ambientale. Secondo questi professionisti, il dossier A69 sarebbe infatti emblematico di a “politica del fatto compiuto” nell’ambito di grandi progetti infrastrutturali dove “Tutto è fatto per preservare gli interessi economici” a scapito della legge.

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Il mondo con l’AFP

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