Tempesta Dikeledi: Mayotte in pre-allerta ciclone

Tempesta Dikeledi: Mayotte in pre-allerta ciclone
Tempesta Dikeledi: Mayotte in pre-allerta ciclone
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Un preallarme per il ciclone è scattato venerdì 10 gennaio a Mayotte in vista dell’avvicinarsi della tempesta tropicale Dikeledi, che dovrebbe passare domenica 140 chilometri a sud del piccolo arcipelago, devastato dal ciclone Chido meno di un mese fa, ha annunciato la prefettura. L’allerta è in vigore dalle 9 di mattina (le 7 di Parigi).

Al momento del passaggio nei pressi di Mayotte di questo sistema di bassa pressione che avrebbe poi potuto raggiungere lo stadio di “forte tempesta tropicale”Previsioni Météo- “Raffiche di vento di 90-100 km/h” et “rischio di sommersione marina sulle coste”. Di “forti precipitazioni intermittenti” sono attesi dalla sera del sabato e fino alla notte tra domenica e lunedì.

Il 14 dicembre Mayotte è stata devastata dal Chido, accompagnato da raffiche di vento che superavano i 220 km/h. Il passaggio di questo intenso ciclone tropicale, il più devastante vissuto dal piccolo arcipelago francese nell’Oceano Indiano in novant’anni, ha provocato almeno trentanove morti e più di 5.600 feriti, distruggendo numerose abitazioni precarie nel dipartimento più povero della Francia.

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“Preparare le riserve”

Prima del transito di Dikeledi, la prefettura ha raccomandato ai residenti di anticipare tutti i trattamenti farmacologici in caso di patologie e “preparare le riserve di illuminazione”, “acqua, cibo non deperibile e un kit di pronto soccorso”. Si consiglia di contattare anche le persone con insufficienza renale o respiratoria “senza indugio” la loro struttura sanitaria abituale.

Il prefetto ha chiesto ai residenti di annullare le uscite all’aperto previste per questo fine settimana, per sistemare oggetti e ostacoli “potrebbero costituire pericoli o proiettili” in caso di raffiche di vento e per facilitare l’evacuazione dell’acqua.

I cicloni di solito si sviluppano nell’Oceano Indiano da novembre a marzo, ma quest’anno le acque superficiali della zona sono vicine ai 30°C, fornendo più energia per le tempeste, un fenomeno di riscaldamento globale osservato anche quest’autunno nel Nord Atlantico e nel Pacifico.

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Il mondo con l’AFP

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