Immobiliare, edilizia, agricoltura… fallimenti aziendali a livelli record in Francia e la situazione non migliorerà nel 2025

Immobiliare, edilizia, agricoltura… fallimenti aziendali a livelli record in Francia e la situazione non migliorerà nel 2025
Immobiliare, edilizia, agricoltura… fallimenti aziendali a livelli record in Francia e la situazione non migliorerà nel 2025
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Più di 66.000 aziende francesi hanno abbassato il sipario nel 2024 e gli economisti prevedono un ulteriore deterioramento della situazione nel 2025.

Il 2024 è stato un anno buio per le imprese, si prevede che il 2025 sarà ancora peggiore. È questa la sintesi della triste constatazione formulata mercoledì dagli economisti del gruppo bancario BPCE.

Secondo questo rapporto annuale provvisorio, nel 2024 sono state 66.422 le imprese francesi che hanno chiuso il sipario (+ 28% rispetto al 2019), per un totale di circa 260.000 posti di lavoro colpiti. “Il 2024 è l’anno peggiore dal 2010, in termini di fallimenti aziendali”riassume Alain Tourdjman, direttore degli studi economici della BPCE, in Les Échos.

“Ciò che è grave è il fatto che questi fallimenti si sono concentrati in gran parte sulle PMI e sulle ETI”sottolinea. Senza risparmiare, inoltre, le aziende da tempo affermate sul mercato.

Immobiliare ed edilizia sono i settori più colpiti dalle insolvenze (17.538, +36% rispetto al 2019), seguiti dalle agenzie immobiliari (+225%).

Nelle grandi città

In difficoltà anche l’agricoltura, l’informatica, i trasporti stradali, i taxi e i VTC.

I territori dell’Aquitania, del Poitou-Charentes, del Midi-Pirenei, dell’Île-de- e del Rodano-Alpi sono stati particolarmente colpiti negli ultimi mesi, soprattutto nelle grandi città. E quest’anno potrebbe essere battuto un nuovo record.

A rischio 240.000 posti di lavoro

Gli economisti della BPCE prevedono, infatti, fallimenti su larga scala nel 2025, 68.000, “un massimo storico”. 240.000 posti di lavoro potrebbero quindi essere minacciati. Gli analisti prevedono, infatti, una crescita lenta e investimenti modesti da parte delle famiglie e delle imprese.

Allo stesso tempo, “più della metà delle PMI-VSE ritiene che l’incertezza politica abbia un forte impatto sulla loro attività economica, con un effetto importante sui progetti di investimento e di assunzione”, osserva Alain Tourdjman, su La Tribune.

Ci sono però tutti gli ingredienti perché l’instabilità continui nei prossimi mesi ai vertici dello Stato.

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