L’inflazione annuale, calcolata sui livelli mensili di aumento dei prezzi nell’arco di 12 mesi, quest’anno è stata limitata al 2%.
Mancava una cifra e martedì l’INSEE l’ha resa pubblica. A dicembre l’aumento dei prezzi su 12 mesi è stato pari all’1,3%. Al di là della stabilizzazione a questo basso livello rivelata da questo annuncio, possiamo finalmente calcolare l’unico livello di inflazione che rimarrà il riferimento storico per l’anno 2024: il 2%.
A cosa corrisponde questo 2%? L’aumento medio mensile dei prezzi da gennaio a dicembre rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. E questo 2% è una buona notizia, non solo perché l’inflazione sarà diminuita notevolmente lo scorso anno. Ma perché la Francia sarà tornata nel 2024 al livello di inflazione che la Banca Centrale Europea giudica ottimale.
I proprietari possono aumentare l’affitto del 2%
Più in generale, per essere considerata favorevole alla prosperità economica del paese, l’inflazione deve essere compresa tra l’1 e il 3%. Ciò significa che lo 0,5% nel 2020 non è bastato. E ovviamente il 5,2% nel 2022 e il 4,9% nel 2023 erano decisamente troppi.
Ma al di là del suo ruolo di termometro dell’economia, a cosa serve questo dato annuale sull’inflazione? Rivalutare ogni anno gli importi per i quali si è convenuto di tenere conto dell’inflazione. Ciò riguarda le prestazioni sociali (non solo le pensioni), la tariffa dell’imposta sul reddito (che per il momento non può essere attuata per mancanza di budget) ma anche gli affitti.
Pertanto quest’anno i proprietari sono autorizzati ad aumentare l’affitto del 2%. E poi, non bisogna dimenticare che questa inflazione annuale è uno degli elementi presi in considerazione per rivedere il tasso del Livret A. Il suo tasso deve aumentare il 1° febbraio al 2,5%. Abbastanza per proteggere chiaramente i tuoi risparmi dall’inflazione.
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