Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha comunicato a Keystone-ATS di essere a conoscenza dell’arresto di un cittadino svizzero in Venezuela. L’ambasciata svizzera a Caracas è in contatto con le autorità locali.
Avversario Gonzalez Urrutia davanti
Il presidente socialista Nicolas Maduro, la cui vittoria è stata convalidata dalla Corte Suprema il 22 agosto, è stato proclamato vincitore con il 52% dei voti dal Consiglio Elettorale Nazionale (CNE), che però non ha pubblicato i verbali delle votazioni degli uffici, come previsto dalla legge, per presunta pirateria informatica. Una spiegazione considerata poco credibile da molti osservatori. La sua inaugurazione è prevista per venerdì.
L’ex ambasciatore Edmundo Gonzalez Urrutia, che rivendica la vittoria delle elezioni presidenziali, macchiate di brogli secondo l’opposizione, ha inviato domenica un messaggio alle forze armate, chiedendo loro di unirsi a lui: “10 gennaio […] Devo assumere il ruolo di comandante in capo”.
Alla fine della scorsa settimana, ha iniziato un viaggio diplomatico che lo ha portato lunedì a Washington, dove il presidente Joe Biden gli ha assicurato il suo sostegno. “La campagna vittoriosa di Gonzalez Urrutia deve essere presa in considerazione da un trasferimento pacifico del potere”, si legge nel testo diffuso dall’esecutivo americano.
Chiamata per manifestare giovedì
Allo stesso tempo, la leader dell’opposizione María Corina Machado ha indetto manifestazioni giovedì, il giorno prima dell’inaugurazione. L’opposizione non invoca grandi proteste da settimane, dopo una dura repressione e mobilitazioni sempre più deboli.
La repressione delle manifestazioni spontanee all’indomani dell’annuncio della vittoria di Nicolas Maduro e l’ondata di repressione che ne è seguita hanno provocato 28 morti e più di 2.000 feriti, con 2.400 arresti. Almeno tre persone arrestate sono morte in carcere e circa 1.400 sono state rilasciate sulla parola in piccoli gruppi.