Par
Editoriale Guingamp
Pubblicato il
6 gennaio 2025 alle 18:15
La Corte d’appello amministrativa di Nantes ha respinto una coppia di allevatori di Lanrodec (Côtes-d’Armor) che chiedevano un risarcimento di poco più di 135.000 euro all’Unione dipartimentale dell’elettricità della Côtes-d’Armor e all’Enedis per i loro problemi di salute e i problemi di il loro gregge.
Gérard e Annie XXX li attribuiscono a “correnti vaganti” (corrente elettrica generalmente di basso valore che circola in modo incontrollato in ambienti e materiali conduttori), provenienti dal trasformatore elettrico adiacente al loro funzionamento e che era stato spostato una prima volta nel 2011 .
L’SDE aveva all’epoca accettato di versare loro anche un risarcimento di 25.000 euro e nel giugno 2014 avevano firmato un certificato “giurato” in cui si impegnavano a rinunciare a qualsiasi ulteriore azione legale. Ma la coppia ha comunque chiesto una perizia al tribunale amministrativo di Rennes tre anni dopo, nel 2017.
Deterioramento della resa lattiera
“Sig. e la signora XXX (…) affermano di aver dovuto far fronte, dall’inizio degli anni ’80, a varie difficoltà (…) in particolare ad un peggioramento della produzione di latte, ad un calo della fertilità della loro mandria e ad una mortalità anormale di (…) neonati », quindi ricontestualizza la Corte amministrativa d’appello di Nantes in una sentenza dell’8 novembre 2024 appena resa pubblica.
“Ciò ha comportato perdite operative e difficoltà nel pagare gli affitti, che hanno portato alla risoluzione dei contratti di locazione rurale che detenevano. Hanno notato anche l’aumento di queste difficoltà a partire dal 2000 e (…) hanno sofferto, come il figlio e la figlia, di problemi di salute. »
La coppia di allevatori ha poi “notato un miglioramento della situazione” dopo che il trasformatore elettrico è stato spostato dall’Unione Dipartimentale dell’Elettricità della Côtes-d’Armor “di circa venticinque metri”.
Ma nel 2017 avevano comunque avviato un procedimento giudiziario perché nel frattempo avevano potuto “scoprire” “le cause del loro danno” e “apprezzarne l’importanza”, ha spiegato il loro avvocato.
“Problemi di igiene” menzionati da un veterinario
Resta il fatto che l’esperto incaricato dal tribunale amministrativo di Rennes ha concluso che “non era possibile affermare” che le correnti “vaganti” avessero parassitato la rete elettrica locale. “Se non si esclude la possibilità di tali correnti (…) (…) tali fenomeni (…) non sono dimostrati, tenendo conto (…) di altre possibili cause di malfunzionamenti”, riassume la corte amministrativa d’appello di Nantes nella sua sentenza.
“Collegamenti elettrici aerei e sotterranei” sono stati infatti realizzati “approssimativamente” dai coniugi tra i diversi edifici per “portare l’elettricità in ogni luogo”, ha spiegato l’esperto. Tali collegamenti “non sono stati realizzati a regola d’arte e nel rispetto delle norme (…) per quanto riguarda il loro dimensionamento e protezione”.
“Nessuna causalità certa”
Una veterinaria, anch’essa chiamata ad occuparsi della questione, aveva dal canto suo “riconosciuto che le correnti elettriche parassite possono disturbare il comportamento (…) degli animali” ma non aveva “individuato un nesso di causalità certo, né tanto meno probabile” tra “i problemi di resa, qualità del latte e mortalità” di questa mandria in particolare e denunciati i “fenomeni elettrici prematuri”. “Altre cause” erano “possibili”, come “problemi generali di igiene della mungitura” e “qualità della lettiera”.
“Contrariamente a quanto sostengono i ricorrenti, la situazione dell’allevamento non è migliorata dopo il 2012 in seguito al lavoro svolto dall’SDE”, ha osservato anche il veterinario. Ha osservato che “la mortalità dei vitelli è continuata nel 2013”, che “il riferimento del latte non è stato raggiunto dal 2013 al 2016” e anche che “la produzione per vacca da latte è diminuita dal 2012 al 2016! “. “Non è possibile stabilire alcun nesso causale diretto e certo tra la presenza (…) del trasformatore (…) e le problematiche incontrate dall’operazione”, deduce la corte amministrativa d’appello di Nantes. Gérard e Annie XXX, respinti, hanno tempo fino all’8 gennaio 2025 per ricorrere al Consiglio di Stato.
GF (PressPepper)
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