Eel 2018 si è verificato un piccolo miracolo al largo delle coste della Columbia Britannica, nel Pacifico. Dopo tre anni senza registrazioni di nascite di orche, soprattutto a causa della mancanza di cibo, una femmina di nome Tahlequah dà alla luce un vitello… che lo perde immediatamente. In lutto, portò il suo corpo per diciassette giorni, prima di lasciarlo sprofondare nelle profondità dell’oceano.
È da questa tragica storia che è nata l’idea della miniserie. Spondedi cui France 2 trasmette i primi due episodi questo lunedì 6 gennaio. Una fiction ambiziosa, nella forma – particolarmente attenta – come nella sostanza, che unisce intrattenimento di qualità e riflessione ecologica.
Sponde : un mistero intrigante
Si comincia con la scomparsa di un peschereccio e del suo equipaggio nel Canale della Manica, dopo un inspiegabile naufragio: sarà stato un terremoto la causa? Interferenza elettromagnetica? Un fenomeno soprannaturale? Per localizzare il relitto, che resta irreperibile, l’Ifremer (l’Istituto francese di ricerche per lo sfruttamento del mare) invia Abigail Dufay (Fleur Geffrier, vista nel fortunato film Gocce di Dio et Le spie del terrore), un oceanologo che conosce bene la città essendo originario di lì. La barca appartiene addirittura a suo padre, Henri Dufay (Thierry Godard), un armatore locale. Ma ha lasciato in fretta la città anni fa, dopo una tragedia familiare che l’ha lasciata distrutta.
LEGGI ANCHE La serie più attesa del 2025Al suo ritorno dovrà confrontarsi con un’intera comunità di marinai in crisi e con i fantasmi del passato. La sua indagine la porta attraverso le acque agitate tra le autorità, gli ambientalisti che lottano contro la pesca eccessiva e la creazione di un parco eolico in mare, così come i pescatori, a cui è stato ordinato di rimanere in porto anche a costo di perdere i propri mezzi di sussistenza. pane. Tra questi, il suo ex (Guillaume Labbé, che recentemente ha perso la maglietta Ragazzi di scorta), che non gli ha perdonato la sua partenza, né lo ha fatto suo genero che lo ritiene responsabile…
Nessuno è preparato all’uragano che lo attende. Infatti, più le sue ricerche vanno avanti, più Abigail si convince: una creatura sconosciuta la attende nell’abisso ed è all’origine degli eventi straordinari che si sono moltiplicati dal suo arrivo. E se avesse dovuto salvarla per salvare se stessa?
Temi e un genere ancorati allo spirito dei tempi
Si tratta innanzitutto di una questione di emergenza ecologica in questo intrigante Sponde. E per una buona ragione: i suoi ideatori, Jonathan Rio e Monica Rattazzi, sono entrambi cresciuti in riva al mare e sono stati sensibilizzati alle problematiche ambientali legate alla scarsità di esseri viventi, al degrado dei fondali marini e al loro inquinamento. C’è poi una questione di emergenza sociale: la necessaria preservazione degli ambienti naturali si scontra con le difficoltà economiche di una comunità basata sulla (sovra)pesca. Privato della sua attività principale, minaccia di crollare con la disoccupazione e la depressione come unico orizzonte.
LEGGI ANCHE Le cinque serie da non perdere a gennaioQuesto doppio imperativo si riflette nella tensione di fondo che elettrizza i sei episodi senza spezzarne il ritmo quasi contemplativo. Ma la serie, che cavalca il trend fantasy, non naviga in mari calmi. Infatti, una tempesta di emozioni scuote gli animi dei suoi personaggi, in cerca di redenzione. Perché si tratta anche e finalmente di una questione di intima urgenza. toccante, Sponde ruota attorno a una perdita indicibile e alla lunga strada per superarla. Svelando il mistero della scomparsa del peschereccio, che risuona con il suo stesso dolore, mentre lavora per ristabilire il legame tra uomo e natura, Abigail inizia a prenderlo in prestito. E per guarire.
Un’atmosfera suggestiva e artisti
Padronanza narrativa, Sponde risulta essere molto compiuto anche formalmente. La fotografia gioca sottilmente con i contrasti per creare un’atmosfera ipnotica, vagamente minacciosa, dalla luminosità cupa. Per quanto riguarda l’abile lavoro di ripresa di David Hourrègue (al quale dobbiamo già la serie Germinale), esalta la bellezza austera ma suggestiva della Costa d’Alabastro, dove la serie è stata in parte girata. Il regista si prende cura di ogni suo scatto, componendo soprattutto magnifiche scene dell’oceano, il vero eroe della serie. Ma filma anche i suoi personaggi il più fedelmente possibile, cercando di catturare ogni fessura e ogni sentimento, di cui fa eco la colonna sonora di Audrey Ismaël.
LEGGI ANCHE Camilla Läckberg: “Erica è la mia bambina; TF1 e i produttori sono le sue tate” Così diretta, la distribuzione risulta essere notevole. È condotto da Fleur Geffrier, un’attrice attualmente molto richiesta. Capiamo perché. È meravigliosa nella pelle di Abigail, in perfetto equilibrio tra la fragilità di questa donna in lutto e la sua forza di vita. Molto coinvolta nel ruolo, l’attrice ha imparato ad immergersi, ha conseguito la patente nautica (che ha ottenuto il giorno prima del primo applauso) e ha affrontato i capricci del clima invernale per rendere giustizia alla lotta del suo alter ego.
Da scoprire
Canguro del giorno
Risposta
Al suo fianco, Thierry Godard, padre protettivo e capo dei pescatori messi alle strette, offre una delle scene più toccanti della serie, costretto a licenziare i suoi dipendenti per salvare la sua azienda. La sua disperazione, la sua dignità bucano lo schermo. I fan di Grande Blu apprezzerà anche vedere Jean-Marc Barr nel suo elemento preferito, che interpreta André, padrino di Abigail e soccorritore marittimo consumato dal senso di colpa.
Accompagnati da Guillaume Labbé e Olivia Côte, invitano lo spettatore a intraprendere con loro un’odissea fantastica. Perdoniamo il finale… che non finisce mai, con toni un po’ troppo eroici e lacrimosi. Perché, a parte qualche barca, Sponde ci ha anche portato via.