Il futuro parco eolico al largo di Dunkerque continua a dare fastidio in Belgio. Mentre l’inchiesta pubblica ha recentemente espresso parere favorevole alla costruzione di questo parco di 46 turbine eoliche in mare a est di Dunkerque, il progetto è oggetto di numerose proteste tra i nostri vicini belgi che contestano, non il progetto, ma la posizione del parco. Il porto di Ostenda ha portato la questione in tribunale e i sindaci delle comunità costiere si stanno mobilitando.
Un progetto che sbarra l’orizzonte ai sindaci del litorale
Il progetto del parco eolico prevede la costruzione nel 2026 di 46 turbine eoliche alte dai 250 ai 300 metri a 10 km dalla costa a est di Dunkerque, su una superficie di 50 km2. È sostenuto dalla società Éoliennes en mer de Dunkerque e RTE, che sostengono che questo parco sarà in grado di produrre l’equivalente di il consumo annuo di elettricità di un milione di personeovvero un terzo della popolazione del Nord. Nel corso dell’inchiesta pubblica sono stati forniti 2.882 contributi, per il 94% di pareri sfavorevoli. Il 6% proveniva dal pubblico belga.
Il parco eolico sarebbe situato a circa 11 chilometri dalla costa belga e dalle comunità costiere di La Panne, Nieuwpoort e Koksijde. I sindaci costieri sono preoccupati vedere le turbine eoliche che bloccano l’orizzonte delle loro comunità turistiche. “Il parco dovrebbe essere più lontano”sostiene Kris Vandecasteele, il nuovo sindaco di Nieuwpoort. Un certo numero contributi in fiammingo segnalano un altro progetto di parco eolico in Belgio, costruito molto più al largo di quello di Dunkerque. Il Regno del Belgio ricorda così come la Francia “ha deciso unilateralmente l’ubicazione del parco eolico, senza consultare il Belgio”.
Il porto di Ostenda intraprende un’azione legale
Da parte sua, il porto di Ostenda, contrario al progetto dal 2018, ha deciso poche settimane fa intraprendere un’azione legale in Belgioancora una volta a causa della posizione del progetto. Il parco, infatti, si troverebbe a cavallo della Dyck Road, una storica via marittima che collegava il porto al sud dell’Inghilterra. Una strada strategica per il porto, che mira per riaprire le rotte dei traghetti per Dover e Ramsgateinterrotto dal 2013. “Sarebbe come tagliare l’autostrada che collega la Francia al Belgio”, sostiene Danny Drooghenbroodt, membro dell’associazione Restart Ferry Ostenda.
“Le consultazioni diplomatiche con la Francia non stanno portando al risultato atteso”, ha detto da parte sua il presidente del porto Dirk Declerck. Con questa azione legale, rivolgendosi al tribunale delle Fiandre Occidentali, il porto chiede un risarcimento ai costruttori e una misura preventiva vietando temporaneamente i lavori di costruzione. “La salvaguardia della strada Dyck è di grande importanza per la vitalità economica del porto di Ostenda”ricorda Dirk Declerck.