Studente di medicina al terzo anno, Eliot Le Saout si è classificato al… 3° posto, fuori bersaglio nella finale dei 3.000 metri dei campionati dipartimentali del Finistère, si è trasferito domenica a Saint-Brieuc. Un titolo che gli garantisce comunque il titolo di promettente campione del Finistère sulla distanza.
Si percepisce ancora un briciolo di delusione nella voce del 19enne, con il sorriso raggiante e i baffi: “Il mio tempo di ingresso era 8’30, ho fatto 8’36…”. Preceduti subito dal costarmoricano Corentin Prouteau (Trégueux Langueux Athlétisme), partito come un razzo con diverse decine di metri di vantaggio fin dal primo giro, i Landernéen hanno corso più di 2.000 metri testa a testa con Sylvain Le Bourhis (Atletica Pays de Paimpol ), 15 anni più di lui. Quest’ultimo lo ha battuto con uno sprint salvifico negli ultimi 50 metri: “Mi hanno tagliato le gambe”, ha ammesso Le Saout. Anche se l’atletica è uno sport individuale, per me è uno sport di squadra. Sono riuscito ad andare d’accordo con Sylvain, non ho corso da solo. Ed è lo stesso in medicina; tutto solo al pronto soccorso, non puoi fare nulla…”
Medicina e atletica, un mix vincente
Fuori dalle piste, il mezzofondista prova a esibirsi anche sulle panchine della facoltà di Brest. Studente di medicina, il militante del PLA intende diventare… medico d’urgenza: «Per non avere questo lato abituale in cui vediamo regolarmente le stesse patologie. Al pronto soccorso quello che succede è casuale, non ci annoiamo troppo. »
Come Benoit Campion, studente del 6° anno e membro dello Stade Brestois Athlétisme, o Yann Schrub, giovane medico e finalista nei 5.000 e 10.000 m alle Olimpiadi di Parigi 2024, Eliot Le Saout cerca di conciliare studi intensi e pratica sportiva di buon livello: “Ho ridotto un po’ le mie corse durante il primo anno, ma nelle ultime due stagioni è diventata nuovamente la mia priorità. » Non deve fare altro che imitare i suoi colleghi dentro e fuori dalla pista.
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