Venerdì 20 dicembre, la Città di Albi si è unita ufficialmente agli altri 24 comuni del Tarn come “Città Ambasciatrice della Donazione di Organi”.
Il 20 dicembre la Città di Albi ha formalizzato il suo impegno nella donazione di organi firmando la Carta delle Città Ambasciatrici. Automobilisti e ciclisti avevano già potuto osservare i cartelli che riportavano un nastro verde (simbolo della donazione di organi) su diversi ingressi della città: alla rotonda dell'École des Mines sulla route de Teillet, route de Terssac e strada Cambon.
Sensibilizzare sulla donazione di organi
Attraverso questo approccio, la Città di Albi desidera sensibilizzare gli albigesi, informandoli ampiamente su questa azione che salva vite umane.
L'obiettivo è anche quello di incoraggiare la popolazione a riflettere sulla donazione di organi e a discuterne con i propri cari. La donazione di organi, infatti, riguarda tutti e la legge prevede che chiunque sia presunto donatore, a meno che non abbia espresso un rifiuto in vita.
Nonostante l’impegno degli operatori sanitari, delle associazioni dei pazienti e dell’Agenzia di Biomedicina, il numero di trapianti effettuati ogni anno resta insufficiente. In Francia, ogni giorno muoiono da due a tre persone per mancanza di organi disponibili.
Sostenere le azioni svolte da operatori sanitari e volontari
Questa adesione alla Carta delle Città Ambasciatrici della Donazione di Organi rientra nel desiderio di sostenere le azioni realizzate dagli operatori sanitari e dai volontari del dipartimento, in collaborazione con l'associazione France ADOT 81, rappresentante del collettivo Greffes+ sul Tarn i relativi servizi presso il polo ospedaliero di Albi.
Gilbert Hangard, vicesindaco con delega alla Sanità, sottolinea: “Questa adesione rispecchia pienamente la volontà del Comune di Albi di sostenere le azioni di sensibilizzazione portate avanti da associazioni e operatori sanitari, in particolare nel nostro territorio”.
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