L’aumento dei prezzi della ristorazione scolastica a Grasse è ingiusto?

L’aumento dei prezzi della ristorazione scolastica a Grasse è ingiusto?
L’aumento dei prezzi della ristorazione scolastica a Grasse è ingiusto?
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Per loro il calcolo non è buono. Devi ancora riuscire a capirlo…

Gli eletti di Grasse hanno votato, durante l'ultimo consiglio comunale, un aumento dei prezzi dei servizi di ristorazione, soprattutto per le scuole. (1).

Un incremento del 3,76% per l’anno scolastico in corso (lontano dal 6,4% adottato a dicembre 2022) dovuto alla delegata Elior Restauration (detentrice del mercato fino al 2029), che ha fatto valere il proprio diritto all’applicazione della formula di revisione dei prezzi, prevista dall’art. il contratto.

Con questo aumento, il prezzo unitario del pasto oscilla ora, a seconda del quoziente familiare, tra 3,23 e 5,16 e nella scuola dell'infanzia e tra 3,32 e 5,67 e nelle elementari. Un tasso che Paul Euzière, eletto funzionario dell'opposizione, non capisce.

“Un’inflazione quasi tripla”

“Le statistiche Insee relative all’indice provvisorio dei prezzi al consumo mostrano un aumento dell’1,3% su un anno”, attacca il presidente del gruppo Grasse à Tous.

Sempre basandosi sull’analisi dell’INSEE, sostiene che questa bassa inflazione comporta, in particolare, “un rallentamento dei prezzi dei prodotti alimentari”la cui evoluzione annuale aumenta “a +0,2%, poi quella dei prodotti freschi a +1,8% e l'energia a -0,7%”.

Del “indicatori precisi” che lo dimostrano “Non vi è alcuna giustificazione per un aumento pari quasi al triplo dell’inflazione”.

Niente? In effetti sì, c'è qualcosa: “Un contratto di delega di servizio pubblico (DSP).” Ricordando che il suo gruppo “sempre contrario” alla DSP, con Elior come prima con Sodexo, Paul Euzière beve siero di latte: “Siamo favorevoli alla gestione pubblica [par la collectivité] e, ancora una volta, questo aumento dimostra che abbiamo ragione.”

La vicedelegata alle mense scolastiche, Murièle Chabert, lo precisa “I dati di consumo sono stabiliti in media da giugno 2023 a giugno 2024”.

E questo è l'aumento “non uscire dal cappello”ma proveniva da “una formula molto complessa da calcolare”sulla base degli indici dei prezzi al consumo e dei salari di base.

“Non avevamo scelta”

“Devi essere molto esperto di matematica per capirloafferma Paul Euzière. Le formule di aggiornamento delle DSP sono incomprensibili, se non per chi le ha realizzate.”

Ha un calcolo “molto stupido” presentare: “Abbiamo un aumento del 3,8% mentre, su un anno, l’indice dei prezzi è aumentato dell’1,3%.

Murièle Chabert mette la cosa in prospettiva: “Se prendiamo il primo quoziente familiare per la scuola dell’infanzia, nel 2023 eravamo a 3,11 centesimi per pasto, per poi salire a 3,23 centesimi, ovvero 12 centesimi, e 18 centesimi per il quoziente più alto”. Lei riconosce però: “È pur sempre un aumento; non è bello, ma neanche noi abbiamo avuto scelta”. Offrendo così le ultime parole a Paul Euzière: “Non avevamo scelta, perché siamo in un DSP…”


1. Il servizio di ristorazione collettiva riguarda anche il CCAS, il foyer-ristorante La Rotonde, l'accoglienza notturna ed i pasti a domicilio.

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