Nel fine settimana del 15 dicembre 2024, il ciclone Chido ha attraversato l'arcipelago di Mayotte con raffiche di vento che hanno raggiunto i 226 km/h. I danni sono ingenti e il bilancio, attualmente fissato a 20 morti, è molto probabile che aumenti. Come è possibile che si sia formata una tale depressione?
Un disastro. Questo fine settimana Mayotte è stata devastata da una depressione senza precedenti dal XX secolo. Chido ha attraversato l'arcipelago, probabilmente facendolo “centinaia di morti” e distruggendo gran parte dei quartieri più poveri del dipartimento.
Il risultato è una situazione di grave crisi, in cui la mancanza di acqua, accesso alle cure e alle reti di comunicazione rendono molto difficili le operazioni di soccorso. Da novembre, Meteo Francia ha spiegato che c'erano pochissime possibilità che si verificasse la prossima stagione degli uragani “basso rischio”.
Un punto per la stagione
Da novembre, Meteo Francia ha fatto il punto sulla prossima stagione degli uragani, dal 2024 al 2025. L'organismo di previsione ha stimato tra 9 e 13 il numero di sistemi che potrebbero svilupparsi. Vale a dire, tempeste e cicloni insieme. Tra loro, Da 4 a 7 potrebbero diventare cicloni.
Con questo Meteo Francia stimato al 50% il rischio di affrontare a “stagione attiva”, rispetto a solo il 10% per il rischio di “stagione non molto attiva”. Tra due restava il 40% di rischio di affrontare una stagione vicina alla normalità.
Aumento della temperatura dell'acqua
I cicloni sono immensi sistemi depressivi, con pressione molto bassa. Come tutti i sistemi cloud, nascono dal vapore.
E quest’anno, il cambiamento climatico richiede, l'acqua nei mari e negli oceani è evaporata moltissimo : “Si prevedono temperature del mare più calde del normale e un’intensa attività di temporali” l'organizzazione aveva previsto.
Et Meteo Francia previsto: “A differenza delle ultime 3 stagioni degli uragani in cui abbiamo dovuto aspettare fino a gennaio per sperimentare i primi sistemi di impatto, questi potenziali impatti potrebbero iniziare prima, forse prima della fine del 2024”.
Colpisci forte
È con questo resoconto che è iniziata la stagione. I rischi erano alti, ma non inevitabili. Inoltre, la situazione è stata attentamente monitorata. Fino a pochi giorni fa, quando la traiettoria e la portata di Chido sono diventate più chiare. L’arcipelago è stato messo in allerta arancione giovedì, rossa venerdì e viola poche ore prima del disastro.
La portata del ciclone non è senza precedenti. Ma il suo impatto sì. Tempeste così potenti si sono già formate nella regione in passato, ma raramente, se non mai, l'arcipelago si è ritrovato nell'occhio del ciclone.
Nella notte tra venerdì e sabato le raffiche di vento hanno raggiunto i 226 km/h. L'epilogo dell'evento è tragico: sono già 20 le persone dichiarate morte, e la prefettura teme che il numero raggiunga “diverse centinaia”, Anche “migliaia”.