Un giudice della Corte Superiore dell’Ontario ha ritenuto Steeve “L’Artiss” Charland colpevole di atti illeciti in relazione al convoglio di camionisti che ha paralizzato il centro di Ottawa nell’inverno del 2022.
La Corona, rappresentata dall’avvocato François Dulude, ha invece chiesto la sospensione del procedimento per il secondo capo d’accusa, cioè quello di aver consigliato di commettere un atto illecito.
Il giudice ne ha elencati 10 effetti cumulativi delle conseguenze della manifestazione
quali la congestione stradale, il rumore causato da clacson e motori, la chiusura di alcune attività commerciali nonché l’uso sproporzionato dei servizi di polizia per mantenere l’ordine pubblico.
La portata, la portata e la durata della manifestazione hanno chiaramente demolito l’equilibrio tra il diritto di manifestare e il diritto collettivo di usufruire del godimento e della gestione di un’impresa
ha affermato il magistrato.
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Steeve Charland ha testimoniato davanti alla Commissione d’inchiesta sulla legge sulle misure di emergenza il 1° novembre 2022. (Foto d’archivio)
Foto: stampa canadese/Adrian Wyld
Prima di pronunciarsi, il giudice ha letto per quasi tre ore tutti i momenti salienti del processo. Indossando una camicia a quadri e seduto alla sinistra del suo avvocato Nicolas St-Pierre, Steeve Charland ha ascoltato il giudice senza batter ciglio. I parenti lo hanno accompagnato nell’aula 37 del tribunale di Ottawa.
La difesa ha sostenuto che la Corona non aveva dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che la manifestazione fosse illegale e che lo fosse gestito
dalla città di Ottawa. A questo, il giudice ha detto che lui Era irragionevole ritenere che il Comune approvasse la manifestazione
.
L’inazione [de la police] non è sinonimo di permesso
ha aggiunto il magistrato.
La sentenza dovrebbe essere pronunciata nel febbraio 2025.
La difesa e la Corona non hanno voluto commentare la decisione.
Durante la sua testimonianza dell’anno scorso, ha detto al giudice Robert Pelletier che non capiva perché fosse sul banco degli imputati, insistendo di aver agito entro i limiti consentiti dalla legge.
Beh, francamente, non so perché sono qui, signor Giustizia
ha lanciato colui che è diventato noto al pubblico del Quebec qualche anno fa per il suo ruolo nel gruppo identitario La Meute.
Durante il convoglio dei camionisti si è presentato come portavoce del Farfadaas, movimento di protesta che con due cavalli [sic] di battaglia: manifestare per i diritti e le libertà e per aiutare i dimenticati
ha descritto il signor Charland durante il processo.
Steeve Charland non è l’unico capofila del convoglio di camion ad essere stato accusato. L’Albertano Pat King è stato dichiarato colpevole il 22 novembre di cinque dei nove capi di imputazione a suo carico.
Per quanto riguarda Chris Barbiere e a Tamara Lichsono ancora in attesa del giudizio dopo 45 giorni di processo. Il giudice Heather Perkins-McVey ha dichiarato il 13 settembre che non poteva dire quando avrebbe emesso il verdetto a causa del volume insolitamente elevato di prove e di questioni legali che circondano l’intero caso.
Tutti questi processi si sono svolti – o si sono svolti – presso il tribunale di Ottawa. Quello di Steeve Charland è l’unico avvenuto in francese.
Con informazioni di Anne-Louise Michel