Secondo le stime degli esperti consultati dalla rivista nordamericana Newsweek, il tunnel tra il Marocco e la Spagna dovrebbe richiedere un investimento di 6 miliardi di euro. La costruzione di questo collegamento fisso tra i due paesi fu ideata dai re Hassan II e Juan Carlos Iᵉʳ nel 1979. Un anno dopo furono create due società di studio: la Società Spagnola di Studi sulle Comunicazioni Fisse attraverso lo Stretto di Gibilterra (SECEGSA) in Spagna e la Società Nazionale per gli Studi sullo Stretto (SNED) in Marocco.
Dall’ottobre 2009 sono stati sospesi gli studi su questo tunnel che collegherà Spagna e Marocco, e per estensione Europa e Africa. Solo nel febbraio 2023 il progetto è stato riattivato durante l’incontro di alto livello tenutosi a Rabat. I due paesi hanno concordato nell’aprile 2023, durante la riunione del Comitato ispano-marocchino, di stabilire un piano di lavoro per i prossimi tre anni e di realizzare studi di fattibilità per un tunnel dedicato alle telecomunicazioni.
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Durante una visita ufficiale in Marocco lo scorso marzo, il ministro spagnolo dei Trasporti, Oscar Puente, ha annunciato, dopo un tête-à-tête con il suo omologo marocchino Nizar Baraka, che “si sta definendo la data per la realizzazione della 44a riunione della Conferenza congiunta Spagna- Comitato marocchino del progetto per proseguire gli studi. Gli esperti, riuniti in seno al Comitato misto intergovernativo, decisero nel 1996 di optare per la costruzione di un tunnel piuttosto che di un ponte, ricorda Il dibattito.
Il progetto prevede quindi la costruzione di due tunnel sottomarini lunghi 28 chilometri e con una profondità massima di 475 metri, per collegare Punta Paloma, a ovest di Tarifa, a Malabata, nel nord del Marocco. Secondo le proiezioni del SECEGSA, alla fine consentirebbe il movimento di 12,8 milioni di passeggeri e 13 milioni di tonnellate di merci tra i due paesi e i due continenti.
