Il Canada sta cambiando | La stampa

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Il Canada Day è una grande occasione per riflettere sul significato di alcuni dati pubblicati in questi giorni, dati alquanto rivelatori di un Paese in trasformazione. Alcuni si riferiscono al ruolo del bilinguismo, altri al federalismo.


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Quando si chiede ai canadesi e agli abitanti del Quebec se pensano che il bilinguismo ufficiale sia un elemento positivo, il 70% degli abitanti del Quebec risponde di sì, rispetto solo al 35% degli altri canadesi.⁠1. Il dovere intitolato, giustamente, “I Quebec sono gli unici canadesi che aderiscono al bilinguismo”. Si noti che 18 anni fa, nel 2006, il 77% degli anglofoni in Canada affermava di essere molto o abbastanza a favore del bilinguismo.⁠2. La caduta è brutale.

Non solo gli abitanti del Quebec sono gli unici ad aderire al bilinguismo, ma sono anche sempre più i soli a praticarlo. La percentuale di persone bilingui sta diminuendo nel Canada inglese mentre sta aumentando in Quebec. Gli abitanti del Quebec sono ancora di gran lunga i più bilingui del paese, nonostante il fatto che il bilinguismo sia in declino tra gli anglo-quebecchesi.

Quando ai canadesi viene chiesto se è importante che il paese rimanga ufficialmente bilingue, la stragrande maggioranza dei cittadini del Quebec dice sì (83%) e la stragrande maggioranza dei canadesi dice no (51%). Da notare che i canadesi sono ancora al 65% d’accordo nel chiedere che il Quebec sia bilingue: lo spirito coloniale è molto vivo.

Anche gli abitanti del Quebec e i canadesi non sembrano vivere nella stessa realtà: il 70% degli abitanti del Quebec ritiene che la sopravvivenza del francese sia minacciata in Canada, il che è fuor di dubbio.⁠3e il 38% dei canadesi al di fuori del Quebec ritiene che la sopravvivenza dell’inglese sia minacciata in Quebec, il che è semplicemente inverosimile.

Oggi il bilinguismo non è più un elemento positivo dell’identità canadese, ma è invece diventato fonte di divisione. La metà, sì, la metà dei canadesi fuori dal Quebec crede che “il bilinguismo ufficiale del Canada esista esclusivamente per soddisfare una minoranza”. Peggio ancora, per il 41% dei canadesi al di fuori del Quebec, nella misura in cui la maggior parte dei nuovi arrivati ​​in Canada non parla né inglese né francese, è ormai “illogico” avere due lingue ufficiali – mentre il Quebec vuole, per lo stesso motivo, rafforzare Francese. Non si tratta più di due solitudini, ma di due mondi paralleli.

Federalismo

Lo scorso maggio, il sondaggista Environics ha pubblicato un sondaggio che valutava l’evoluzione, negli ultimi vent’anni, della percezione del federalismo da parte di canadesi e quebecchesi.

I canadesi al di fuori del Quebec sono più favorevoli al decentramento oggi rispetto a 20 anni fa, anche nell’Atlantico, una regione tradizionalmente più centralizzata. Legge sulla sovranità dell’Alberta⁠4 e l’idea del primo ministro François Legault di creare un comitato consultivo sulle modalità per aumentare l’autonomia del Quebec corrispondono quindi all’aria ambiente quasi ovunque in Canada.

La metà dei canadesi continua a ritenere che le province e il governo federale non lavorino bene insieme. Si tratta di dati stabili nel tempo perché, per i canadesi, i perpetui scontri tra governo federale e province, anche se fanno perdere tempo, denaro e rispetto per le nostre istituzioni, fanno parte della normalità. Strano paese. Ma le cose stanno cambiando: 20 anni fa, il 70% dei canadesi riteneva che il governo federale e le province fossero ugualmente responsabili della situazione. Oggi solo il 51% attribuisce la colpa ad entrambe le parti, gli altri prendono di mira il governo federale (26%) o i Länder (14%). Le persone scelgono da che parte stare.

Infine, c’è sempre stato un divario significativo tra il Quebec e le altre province per quanto riguarda la percezione stessa del federalismo. Il Quebec lo ha criticato, le altre province lo hanno sopportato.

Oggi il divario si sta riducendo, ma non perché le cose stiano migliorando. Vent’anni fa, quando ai canadesi fu chiesto se vedessero più vantaggi che svantaggi nel federalismo, il 60% di loro aveva un’opinione positiva. Oggi in questo campo ce ne sono solo il 45%. Questo è un cambiamento importante.

Riassumiamo. Il sostegno al federalismo sta diminuendo. Le tensioni tra governo federale e province ci lasciano sempre meno indifferenti. Il bilinguismo, un tempo elemento importante dell’identità canadese, è diventato fonte di conflitto.

Questi profondi cambiamenti nella concezione che i canadesi hanno del loro Paese e del suo funzionamento danno ovviamente argomenti ai sovranisti. Ma anche i federalisti del Quebec devono tenerne conto. Non possono più accontentarsi di un’adesione incondizionata al Canada (Jean Charest) e nemmeno di insignificanze come “Essere quebecchesi è il nostro modo di essere canadesi” (Philippe Couillard). Tutti coloro che vogliono che il Quebec fiorisca come una società originale devono assolutamente tenere conto di questo nuovo Canada: il posto del Quebec lì non è ovvio.

Auguro a tutti noi buoni pensieri per quest’estate e buone vacanze!

P.-S. : Per alimentare la tua riflessione ti invito ad andare a vedere Sciolto, il film di Simon Lavoie. Sarà nelle sale questo fine settimana, non vi lascerà indifferenti.

1. Consulta l’indagine Léger sul Canada bilingue

2. Consultare il rapporto CROP del 2006 “Canadesi e bilinguismo”

3. Leggi la rubrica “Il posto del francese in Canada”

4. Leggi l’articolo di Radio-Canada “Legge sulla sovranità: l’Alberta vuole darsi poteri straordinari”

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