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Ha venduto droga ai tossicodipendenti, è finito in prigione a Nizza

Ha venduto droga ai tossicodipendenti, è finito in prigione a Nizza
Ha venduto droga ai tossicodipendenti, è finito in prigione a Nizza
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Miloud, un algerino di 53 anni, è stato giudicato colpevole di traffico di droga dal Tribunale penale di Nizza. Processato in comparizione immediata dopo essere stato colto in flagrante, martedì in rue de Suisse, è stato immediatamente portato in un centro di custodia cautelare.

L’uomo è stato fermato dalla polizia municipale con 130 euro e tre scatole di Lyrica [le nom commercial de la prégabaline, Ndlr], un potente ansiolitico la cui somministrazione è molto controllata. Miloud dice di aver preso questa medicina per curare le sue crisi epilettiche. Secondo quanto riferito, negli ultimi mesi in Francia il traffico di questa droga a buon mercato è andato espandendosi. Oltre al rischio di dipendenza, se assunta a dosi elevate, Lyrica può essere fatale. Tuttavia, questa nuova droga per i poveri viene sempre più spesso offerta per strada, soprattutto dai venditori ambulanti di sigarette.

Già condannato

Lo conferma il procuratore Elisa Janaszek “Il pregabalin viene deviato in Francia per i suoi effetti calmanti, questa sensazione di ebbrezza”. I trafficanti molto spesso utilizzano prescrizioni falsificate per ottenere scatole. Il magistrato rileva che l’imputato, in situazione irregolare in Francia, è stato condannato per traffico di droga nel 2021. Le smentite di Miloud, che sostiene di non aver venduto droga, non scuotono le certezze del pubblico ministero che richiede 2 anni di carcere.

In difesa, Me Afissou Bakary lo ricorda subito “I due divieti territoriali che colpiscono (figlio) cliente [une administrative et une judiciaire, Ndlr] sono contestati”, sapendo che le autorità d’appello non si sono ancora pronunciate. “ Il mio cliente vuole andare in Italia se lo rilassate.” Allo stesso modo, Miloud, secondo l’avvocato, aveva tutto il diritto di avere con sé i medicinali debitamente rilasciati per il suo trattamento. L’imputato non ha ottenuto l’assoluzione sperata, ma la pena emessa (quattro mesi) è stata molto inferiore alle richieste. È stato giudicato colpevole di essere rimasto sul territorio francese e di essersi impegnato nel traffico illegale di psicofarmaci.

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