Brest Centro: il deputato uscente Jean-Charles Larsonneur sfugge alla tana del topo

Brest Centro: il deputato uscente Jean-Charles Larsonneur sfugge alla tana del topo
Brest Centro: il deputato uscente Jean-Charles Larsonneur sfugge alla tana del topo
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Sono circa le 21 e all’improvviso il volto di Jean-Charles Larsonneur si illumina. Doveva raccogliere il 12,5% dei voti degli iscritti, ha ottenuto il 12,6%. Per due ore gira in tondo nell’atrio del municipio, oscillando tra la disillusione iniziale e la speranza ritrovata man mano che le cariche diventano più favorevoli alla sua candidatura. Dobbiamo credere che l’uomo che nel 2022 ha battuto con 118 vocine il suo rivale di sempre, il ribelle Pierre-Yves Cadalen, abbia un gusto per gli scenari in stile Hitchcock. Sono le 21 e all’improvviso, l’uomo che due ore prima inveiva contro “la divisione al centro” che, secondo lui, aveva “fatto il suo lavoro”, è pieno di energia. “Sarò il candidato unificante”, sostiene. Quella degli elettori di Brest che continuano a rivendicare la propria indipendenza. Hanno il diritto di esprimersi attraverso un voto che non sarà né a favore di Jean-Luc Mélenchon né a favore di Marine Le Pen. Io sono questa alternativa”. E dire che adesso, dopo questa sera, è «l’unico candidato del centro». Il suo sfidante Tristan Bréhier, investito da Renaissance, lo dimetterà poco dopo chiedendo che i suoi voti gli siano trasferiti.

Ritiro inimmaginabile

Liberato da questa nuova tana del topo, eccolo nel grande campo che porta al girone di ritorno, domenica 7 luglio. Nemmeno per un attimo ha pensato di ritirarsi, “stai scherzando o qualcosa del genere”. Perché ai suoi occhi «non posso immaginare che questa città sia rappresentata da un candidato che non dice una parola sulla difesa e che porta alla rovina, né da un altro che martirizzerà i più svantaggiati». Al di là di questi primi strali elettorali, non intende “risolvere alcun discorso d’odio” perché “l’unico vero soggetto sono le persone e questa bellissima cittadina di Ponant”.

« Sei una partita »

Da un angolo del municipio sfugge qualche lacrima materna. Intorno a Jean-Charles Larsonneur, la sua famiglia in senso letterale e la sua famiglia politica, dove il suo amico Bayo è completamente felice. “Io sono stato con Jean-Charles fin dall’inizio.” Lo oppone ai “traditori e agli ambiziosi che non ci parlavano più quando avevano il potere”. Lui, il figlio di Macronie “del 2016, tra i primi” è rimasto con lui “perché parla con tutti”. Opinione condivisa nel quartier generale di Harteloire, dove alcuni tifosi tirano un sospiro di sollievo. Louise, la svizzera che attacca manifesti sulle biciclette, lo descrive come un “ottimista costruttivo” che sa “lottare quando necessario”. Per “placare le agevolazioni” come promette il deputato uscente? Risposta domenica prossima: “ma la partita c’è”.

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