Place de la République: per i politici di sinistra “non è tempo di feste”
Tra gli applausi c’era chiaramente un peso massimo, all’interno del Nuovo Fronte Popolare, in Place de la République: La France insoumise. Con un po’ di mezz’ora di ritardo, i dirigenti di diversi gruppi di sinistra – LFI, PS, NPA, EELV e PCF – sono intervenuti per motivare gli attivisti e promettere loro che no, non tutto è perduto.
Ma non tutti hanno ricevuto la stessa accoglienza da parte di un pubblico molto giovane: se il boss del PS, Olivier Faure, è stato leggermente fischiato all’arrivo, il discorso dell’Insoumis Manuel Bompard ha suscitato lunghi applausi. E poi, poco dopo, è arrivato Jean-Luc Mélenchon: allora, un torrente di applausi e di grida è venuto a salutare la tribuna di sinistra. “E c’è chi dice che non unisce le persone!”, infastidisce un manifestante, i cui occhi brillano quando vede l’ex candidato senza successo alla carica suprema. Allo stesso modo, Olivier Besancenot ha saputo mobilitare la folla, facendo risuonare la sua voce in una parte della piazza immersa nell’oscurità.
Una cosa è certa: per i politici non è questo il momento di festeggiare. Ma neanche lei piange, ha sfumato Manuel Bompard, invitando tutti a unirsi e a mobilitarsi. Tralasciando, per ora, le tensioni interne al Nuovo Fronte Popolare, di fronte alla delicata battaglia che si avvicina per bloccare il RN.
Di Wladimir Garcin-Berson