Il ministro per la Parità tra donne e uomini ritiene che occorra prima attuare le “ultime” leggi approvate.
Pubblicato il 26/11/2024 18:30
Aggiornato il 26/11/2024 19:00
Tempo di lettura: 1 minuto
Non è così. Martedì 26 novembre in Assemblea, il governo ha respinto la richiesta di una coalizione di organizzazioni femministe per un “legge quadro globale” contro la violenza sulle donne, giudicando invece “priorità” l’attuazione delle leggi esistenti. “Prima di pensare ad una nuova legge, ci sembra prioritario consolidare l’attuazione delle ultime approvate, otto vi ricordo”ha dichiarato Paul Christophe, Ministro della Solidarietà, dell'Autonomia e dell'Uguaglianza tra donne e uomini.
Il ministro è stato interrogato da diversi deputati nel corso di interrogazioni al governo su questa richiesta avanzata giovedì da una coalizione di 63 organizzazioni, femministe, bambini, sindacati, un “legge quadro generale” lottare contro la violenza sessuale in tutte le sue dimensioni. Giudicare la normativa attuale “frammentato e incompleto”hanno proposto 140 misure da contrastare nei settori della giustizia, dell'applicazione della legge, dell'istruzione e della sanità “tutte le forme di violenza sessuale” : molestie, incesto, criminalità infantile, violenza informatica, “l'industria criminale del porno”, “violenza ginecologica”…
Paul Christophe si dice attento alle difficoltà delle associazioni che sostengono le donne vittime di violenza, che mettono in guardia dalla loro fragilità finanziaria a causa dell'estensione in agosto ai dipendenti del settore sanitario, sociale e medico-sociale del “bonus Ségur” di 183 euro netti al mese, senza garanzia di compensazione finanziaria da parte dello Stato.