l’odissea fotografica di Cristina de Middel

l’odissea fotografica di Cristina de Middel
l’odissea fotografica di Cristina de Middel
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Residente in Brasile, la ispano-belga Cristina de Middel vive in America Latina da più di dieci anni. E apprezza il disagio di una vita condotta lontano dai suoi punti di riferimento. “Ti costringe ad adattarti, a non dare le cose per scontate”, sottolinea questa affettuosa fotografa, che parla al telefono in un francese fluente, condito con qualche anglicismo, proveniente dalla sua cucina di Salvador de Bahia. Lo sradicamento è una seconda natura: nata ad Alicante, in Spagna, è cresciuta in parte in Francia, seguendo i cambiamenti del padre, che lavorava nel tessile.

Ai Rencontres d’Arles (Bouches-du-Rhône), è una migrazione molto più difficile e tragica della sua quella su cui si concentra: nella bella chiesa di Frères-Prêcheurs, presenta “Viaggio al centro”, che segue la traversata del Messico di migranti che sperano di raggiungere gli Stati Uniti. Un tema banale, ma che la fotografa affronta nel suo modo unico: si è fatta un nome mescolando documentario e finzione, a partire dal suo libro Gli Afronauti (autopubblicato, 2012), il suo bestseller costantemente ripubblicato. «La guerra, l’immigrazione, la prostituzione sono state raccontate tante volte… Ho sempre cercato modi per coinvolgere maggiormente il pubblico. »

La mostra e il libro, pubblicati contemporaneamente dalle Editions Textuel, fanno della migrazione una storia mitologica con eroi, prove, fate buone, mostri… “I media presentano i migranti come vittime o minaccelei dice. Per me, queste persone dovrebbero suscitare ammirazione! Rischiano la vita in questo viaggio per aiutare la loro famiglia e andare in un luogo dove non sono desiderati. Volevo renderlo un’avventura. » Niente come il Messico a fare da sfondo a questa odissea piena di pericoli. Non solo è la porta d’accesso agli Stati Uniti, ma è un paese esuberante dove, secondo lei, “Sogno e realtà sono molto difficili da distinguere. C’è un misto di magia e violenza, tutta una dimensione immaginaria”.

Due delle sue immagini sono anche un omaggio a Graciela Iturbide, grande figura della fotografia messicana nota per le sue foto oniriche ed enigmatiche, che divenne sua amica. Uno mostra un uomo che indossa un tegu, questa enorme lucertola, come una collana. Un cenno a Nostra Signora delle Iguane (1979), icona dell’artista messicano. Solo che l’immagine originale mostrava una donna al mercato vestita di rettili, mentre Cristina de Middel testimonia la fascinazione dei cartelli della droga per gli animali esotici.

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