Martin Champoux fa il punto sulla fine della sessione del Bloc Québécois

Martin Champoux fa il punto sulla fine della sessione del Bloc Québécois
Martin Champoux fa il punto sulla fine della sessione del Bloc Québécois
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POLITICA. Con la fine dei lavori alla Camera dei Comuni e l’inizio della stagione estiva, il deputato di Drummond Martin Champoux fa il punto sulla conclusione della sessione parlamentare del Bloc Québécois.

In un lungo comunicato stampa, Martin Champoux spiega che i deputati del Bloc Québécois sono rimasti “fedeli al loro impegno e si sono concentrati sulle priorità dei quebecchesi”. “Hanno dimostrato un notevole rigore, sia nel difendere la lingua francese, sia nel garantire il rispetto delle giurisdizioni e dei poteri del Quebec da parte del governo federale”, sottolinea.

Il deputato Drummond deplora che i conservatori, invece di portare avanti questioni importanti per i cittadini del Quebec e dei canadesi, abbiano scelto di ostacolare sistematicamente il lavoro della Camera dei Comuni e dei comitati. Quanto al governo liberale, lo accusa di essere completamente sopraffatto e di poter approvare i suoi progetti di legge solo attraverso ordini di silenzio, sostenuti dal Nuovo Partito Democratico (NDP) che, secondo lui, non ha più alcun legame con la realtà del Quebec.

Sottolinea che è soprattutto grazie al Bloc Québécois che è stata creata una commissione d’inchiesta sulle ingerenze straniere, in merito alle elezioni federali del 2019 e 2021. Champoux aggiunge che il Blocco ha chiesto che l’indagine venga ampliata affinché il giudice Hogue possa indagare sui parlamentari che potrebbero aver collaborato con potenze straniere.

Problemi di Drummondville

Il deputato di Drummond afferma che anche quest’anno centinaia di cittadini hanno contattato il suo ufficio per chiedere aiuto con vari servizi federali, come l’assicurazione sul lavoro, l’immigrazione, nonché i servizi fiscali e per l’occupazione. Deplora inoltre che il nuovo piano di cure dentistiche “sia stato fonte di confusione per molti beneficiari”.

Sul fronte dell’immigrazione, nonostante il difficile contesto parlamentare, il deputato Drummond sostiene che il Blocco ha raddoppiato gli sforzi per garantire che siano rispettate le posizioni del Quebec riguardo alla sua capacità di accogliere i nuovi arrivati. (Foto: Ghyslain Bergeron)

Champoux critica aspramente il disimpegno del governo federale dal programma Canada Summer Jobs, sottolineando che i fondi stanziati per Drummond sono slegati dai bisogni locali e che meno del 40% delle richieste ha potuto essere soddisfatta. “Continuiamo anche la lotta a fianco dei nostri produttori agricoli che giustamente chiedono che li aiutiamo ad affrontare il cambiamento climatico e ad adattarsi alla concorrenza globale”, sostiene.

Il membro del Blocco ricorda che lavora qui in stretta collaborazione con gli attori politici ed economici per garantire un servizio ferroviario in linea con le esigenze della regione in termini di trasporto pubblico, in particolare sbloccando il progetto di realizzazione di un nodo ferroviario a Drummondville. Anche il sindaco Stéphanie Lacoste, su richiesta della deputata, si è recato a Ottawa per testimoniare davanti alla commissione Trasporti, con il risultato che una raccomandazione formale sarà contenuta nella relazione che sarà presentata alla Camera quest’autunno.

In arrivo questo autunno

Martin Champoux promette che il Bloc Québécois avrà ancora dei dossier da trattare il prossimo autunno, come il disegno di legge C-319 che mira a modificare il Legge sulla sicurezza della vecchiaia (importo della pensione intera). “Abbiamo agito sulla questione sanitaria presentando, in modo molto umano, un disegno di legge che permetterebbe alle persone affette da una malattia grave e incurabile che porta all’inabilità, come l’Alzheimer, di richiedere anticipatamente l’assistenza medica per morire”, sottolinea il membro di Drummond.

“Alla luce di quanto realizzato, credo sinceramente che abbiamo svolto bene il lavoro e che ci siamo dimostrati degni di questa fiducia. Tuttavia c’è ancora molto da fare”, aggiunge.

“Continueremo a denunciare gli attacchi alla nostra lingua, alla nostra laicità e alle nostre aree di giurisdizione. Continueremo il lavoro per sostenere l’economia del Quebec e le sue regioni, le sue industrie, il suo turismo e i suoi settori all’avanguardia. […] perché siamo vicini al nostro mondo e lavoriamo con cuore per gli interessi dei quebecchesi”, conclude Martin Champoux. (WH)

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