ad Angers, un titolo e sicuramente i Giochi per Marie-Julie Bonnin, nessun risultato per Teddy Tamgho,

ad Angers, un titolo e sicuramente i Giochi per Marie-Julie Bonnin, nessun risultato per Teddy Tamgho,
ad Angers, un titolo e sicuramente i Giochi per Marie-Julie Bonnin, nessun risultato per Teddy Tamgho,
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I Tricolore saranno circa 80 tra quattro settimane ai Giochi di Parigi, e sulla pista di Angers questo fine settimana, i sogni olimpici si saranno infranti tanto quanto altri saranno decollati… Due licenziatari dello Stade Bordelais hanno sperimentato i piani di volo , ciascuno sul estremità opposta dello spettro di cosa sia una carriera.

Girondina pura, la saltatrice con l’asta Marie-Julie Bonnin, 22 anni, lontana dai minimi, con il sorriso aggrappato al viso luminoso, ha conquistato il titolo di campionessa francese necessaria per risalire nella classifica (classifica mondiale). Teddy Tamgho, 35 anni di gioie e di sconfitte, patentato solo dal Bordeaux, è uscito da un glorioso quinquennio in pensione per una scommessa verso il Parigi. Aveva bisogno dei minimi (17,22 m), ne è rimasto lontano.

Tamgho con umorismo


Teddy Tamgho.

Sfortunatamente, la pioggia mattutina è tornata esattamente nel momento sbagliato, intorno alle 19:30, per insaponare la pista per l’impresa. Non abbastanza per calmare Tamgho, che proprio su questa pista si fratturò il femore nel 2016, alla ricerca di un minimo per Rio. Contro la sorte, ha mostrato i bicipiti e, tra gli applausi del pubblico, ha iniziato con un 16.44, sommato 16.47, lontano dal minimo (17.22 m). Non avrebbe fatto di meglio, accogliendo il fallimento con umorismo. “Non ho mantenuto la parola, ho detto che avrei dato tutto e o avrei fatto il minimo altrimenti mi sarei infortunato. Non ho nessuno dei due, beh sono in mezzo perché mi si gonfia la caviglia”, ha dichiarato al termine della competizione, vinta da un ex giocatore del Bordeaux, Malvin Raffin (16”83), e nella quale Benjamin Compaoré avrà salutato, come Tamgho.

Quasi contemporaneamente, Bonnin ha superato 4,31 m, poi 4,41 m al primo tentativo, per ritrovarsi da solo in un testa a testa con Ninon Chapelle, e in vantaggio nel numero di tentativi. Chapelle si è bloccato tre volte a 4,48 m, traversa superata al 2° tentativo dalla Bordelaise, fissando una traversa tremante. “Mi sentivo come se l’avessi toccata, quando mi sono alzata dal materassino l’ho vista ancora lì. Pensavo che Dio fosse con me stasera. Non è solo un’espressione, sono un credente. »

Dovrebbe passare

Ha tentato 5,62 m, fallendo di poco al 3 ° tentativo. “Sono un po’ frustrato, non è andata lontano, avevo preso il palo giusto, che non ho usato quasi mai. » «A priori passerò alla classifica, ma finché non sarà ufficiale rimango cauto», ha aggiunto l’allievo di Damiel Dossevi, sperando che Margot Chevriercompagna di allenamenti, si è ripresa abbastanza dall’infortunio per andare anche alle Olimpiadi.

Oltre 800 metri, Gabriele Tual si è ritrovato nella stessa serie di Coretin Le Clezio, 4° francese ad aver raggiunto i minimi olimpici. Il Talençais si è portato subito in testa chiudendo secondo (1’48”48) mentre Le Clezio ha strappato il suo posto in finale. Domenica si incontreranno con Yanis Méziane e Benjamin Robert, gli altri due titolari del minimo, e solo i primi tre andranno a Parigi.

Hilary Kpatcha ha dato spettacolo a lungo (6,70 m), davanti a Eloyse Lesieur, commossa fino alle lacrime per i suoi addii. Spettacolo anche nella serie dei 400 metri ostacoli con Louise Maraval qualificata facilmente per la finale di domenica, come la promettente junior di Grand Angoulême Meta Tumba, senza dubbio generazione di Los Angeles 2028.

Gli highlights di domenica

Salto con l’asta, l’ultima occasione di Renaud Lavillenie per il Parigi, con Thibaut Collet (inizio alle 13). 400 ostacoli uomini (14:30, Wilfried Happio), donne (14:40, Louise Maraval, Méta Tumba), 400 m uomini (14:50), 200 m donne (15:10, Gemina Jospeh, Hélène Parisot ), 110 metri ostacoli (13:50, finale alle 15:25, con Sasha Zhoya, Aurel Manga…)

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