Il rifiuto popolare di domenica dei sei progetti di ampliamento autostradale lascia miliardi inutilizzati nel fondo Forta. I partiti si scontrano sulla ridistribuzione, ma per Nuria Gorrite “dobbiamo prima ascoltare le aspirazioni della popolazione” per poter proporre le soluzioni più adeguate, ha dichiarato alle 19:30.
Se gli oppositori dei sei progetti di ampliamento dell’autostrada non hanno esitato a far esplodere la loro gioia questa domenica, nell’altro campo è stato il momento dell’introspezione.
Il rifiuto della popolazione di ampliare le autostrade, progetto stimato in 5 miliardi di franchi, lascia Forta (vedere riquadro) con fondi inutilizzati e apre la strada a ulteriori discussioni. Alla fine dello scorso anno il fondo disponeva di 3,67 miliardi di franchi e si prevede pertanto un ulteriore aumento.
La Svizzera politica non manca di idee. I partiti politici, già in disaccordo, oscillano tra maggiori investimenti nelle infrastrutture stradali, un riorientamento verso obiettivi più ecologici o addirittura un rimborso a coloro che hanno contribuito a questo fondo, cioè gli automobilisti.
“Mancanza di consultazione”
Per la consigliera di Stato vodese responsabile dei trasporti, Nuria Gorrite, è soprattutto il momento di interrogarsi sui motivi di questo rifiuto, come spiega al microfono delle 19:30. “Ci sono modi per ridistribuire questi soldi, ma dobbiamo prima ascoltare le aspirazioni delle nostre popolazioni. Ciò che emerge da questo rifiuto è una mancanza di consultazione. Questo progetto è percepito come imposto dall’alto, senza un vero dialogo”.
Si rallegra che in Svizzera esistano due fondi – uno per le ferrovie e l’altro per le strade nazionali, nonché per il traffico urbano -, creati per “alleviare i conflitti tra questi due modi di trasporto”. Ma le aspettative si sono evolute rispetto alla loro attuazione circa dieci anni fa. “Oggi tracciare linee su una mappa senza consultazione e senza verificare che soddisfi i bisogni reali della popolazione non funziona più”, insiste.
Utilizzare le corsie di emergenza
Secondo lei, l’ampliamento delle autostrade esistenti, come a Morges, con la corsia di emergenza, potrebbe rivelarsi un buon compromesso. “Il progetto respinto non ha fornito soluzioni immediate e le persone aspettano risposte concrete alle loro esigenze di mobilità. L’ampliamento occasionale o l’utilizzo della corsia di emergenza in caso di sovraccarico sono progetti intelligenti su cui meritare una riflessione.”
Prima di concludere: “Propongo di pensare a una nuova alleanza, a un patto sulla mobilità e sull’accessibilità. Dobbiamo concentrare i nostri sforzi sui punti più problematici, in particolare agli ingressi e alle uscite delle grandi città, dove la congestione è più critica.
Argomenti radiofonici: Etienne Kocher/Coraline Pauchard/Valentin Emery
Soggetto televisivo: Thierry Clémence/Philippe Revaz
Adattamento web: Fabien Grenon
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