Aggiornato il 25/11/2024
Da settembre 2024 è in corso una nuova campagna di distribuzione preventiva di compresse di iodio, guidata dal Ministero dell'Interno, per il periodo 2024-2025 per tutti gli impianti nucleari che potrebbero rilasciare iodio radioattivo.
Questa campagna preventiva, finanziata dagli operatori nucleari, si rivolge a privati, stabilimenti aperti al pubblico, imprese e comunità situate in un raggio massimo di 10 km attorno a determinati siti nucleari.
In Vaucluse, i comuni di Bollène, Lapalud, Lamotte-du-Rhône et Mondragonevicino al sito di Tricastin (Drôme-Vaucluse) così comeil comune di Beaumont-de-Pertuisvicino al sito di Cadarache (Bocche del Rodano) Serano preoccupati.
Le persone che risiedono o lavorano in questi territori sono invitate a ritirare le proprie compresse di iodio presso una delle farmacie comunitarie partner. L'elenco delle farmacie comunali partner è consultabile su:
https://www.sante.fr/campagne-distribution-iode
I tablet vengono messi a disposizione gratuitamente nelle farmacie, senza alcuna prova per i privati e con buono di ritiro per le aziende e gli esercizi aperti al pubblico (ERP). I contributi concessi sono calcolati sulla base della composizione del nucleo familiare, del numero di dipendenti per le aziende e del pubblico accolto per gli ERP.
I soggetti in possesso di compresse di iodio la cui data di scadenza è scaduta (compresse di precedenti campagne di distribuzione) sono invitati a restituire in farmacia le scatole delle compresse scadute.
Perché è necessario assumere iodio?
In caso di incidente nucleare grave, il prefetto può prescrivere l'assunzione di compresse di iodio stabile per proteggere la tiroide dai rischi di assorbimento dello iodio radioattivo.
L'assunzione delle compresse è destinata a tutte le persone, ma principalmente alle seguenti persone:
- lneonati, bambini e persone sotto i 18 anni;
- ldonne incinte e che allattanoche sono più sensibili ai rischi associati all'esposizione allo iodio radioattivo.
Per essere efficace, lo iodio stabile deve essere ingerito secondo le istruzioni del prefetto, idealmente qualche ora prima o al massimo 8 ore dopo l'esposizione.