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Jordan Bardella afferma la capacità del RN di governare, mentre Gabriel Attal cerca di rilanciare il campo presidenziale, in difficoltà a sei giorni dal primo turno.

Sei giorni prima del primo turno delle elezioni legislative, Jordan Bardella ha affermato lunedì la capacità di governo del Raggruppamento Nazionale (RN). Nel corso di una conferenza stampa, ha cercato di dissipare i dubbi sul suo programma e sulla sua capacità di dirigere, soprattutto dopo una settimana di incertezza all’interno del campo lepenista.

Sulle pensioni, Bardella ha ribadito l’intenzione di favorire le carriere lunghe a partire dall’autunno: “I francesi che hanno iniziato a lavorare prima dei 20 anni e che hanno compiuto i quarant’anni potranno andare in pensione a partire dai 60 anni”. In termini di istruzione, ha annunciato un “big bang di autorità” con il divieto dei telefoni cellulari nelle scuole medie e superiori, la nomina degli insegnanti e la sperimentazione delle uniformi nelle scuole primarie e secondarie fino all’università.

Di fronte a Marine Le Pen ed Eric Ciotti, con cui ha stretto un’alleanza, Bardella ha confermato che i posti più strategici nello Stato saranno riservati ai cittadini francesi con una sola nazionalità, escludendo quindi quelli con doppia nazionalità. Ha anche assicurato che, se salisse al potere, sarebbe stato vigile contro i tentativi di interferenza da parte della Russia.

Con circa il 35% delle intenzioni di voto al primo turno e una maggioranza relativa assoluta nell’emiciclo del 7 luglio, secondo diversi istituti di sondaggi, il RN è nel mirino dei suoi avversari, in particolare del Nuovo Fronte Popolare (27% a 29,5%) e il campo presidenziale (circa il 20%). Jean-Luc Mélenchon ha criticato la RN, accusandola di creare un clima di paura tra i “misti, razzializzati”, in riferimento alla stigmatizzazione dopo le rivolte seguite alla morte del giovane Nahel.

Gabriel Attal, in campagna elettorale a Digione, ha colto l’occasione per invitare Jean-Luc Mélenchon a discutere con Bardella e lui stesso su TF1, invece di inviare il portavoce della LFI, Manuel Bompard. Bardella ha appoggiato questo invito, ricordando che il canale aveva invitato i candidati alla carica di primo ministro.

Jean-Luc Mélenchon ha risposto affermando che il prossimo primo ministro sarà proposto dal gruppo parlamentare più numeroso dopo le elezioni, criticando la nomina di Attal come “favore del principe”. I leader dei partiti del Nuovo Fronte Popolare hanno previsto di condividere i vari dibattiti televisivi del primo e del secondo turno.

Laurent Berger, ex segretario generale della CFDT, ha dichiarato a Le Monde che la priorità è evitare la RN, aggiungendo che la scelta del primo ministro non è la sua principale preoccupazione. Da parte sua, Gabriel Attal ha affermato che la RN non è pronta a governare, insistendo sul fatto che la RN è un partito di opposizione e non un partito di governo.

Emmanuel Macron ha indirettamente risposto alle critiche assicurandosi di essere consapevole che molti nella maggioranza erano arrabbiati con lui, ma esprimendo la sua fiducia negli elettori. “Sarà responsabilità dei francesi” la sera del secondo turno, ha aggiunto.

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