Zio assolto dall’accusa di violenza sessuale incestuosa

Zio assolto dall’accusa di violenza sessuale incestuosa
Zio assolto dall’accusa di violenza sessuale incestuosa
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San Pietro. L’uomo è stato processato giovedì dal tribunale di Saint-Pierrois per violenza sessuale incestuosa. Sua nipote di 11 anni lo accusa di toccare. Alla fine è stato rilasciato.

I tribunali non hanno creduto al bambino. Giovedì, davanti al tribunale di Saint-Pierre, Marcel*, sulla cinquantina, ha dovuto rispondere della violenza sessuale incestuosa di cui era accusato. La vittima ? Sua nipote di 11 anni, assente all’udienza e rappresentata dai suoi genitori e dai loro due avvocati.

I fatti risalgono allo scorso marzo. Adrianna, 11 anni, trascorre due settimane con la nonna per le vacanze. Una parentesi in una quotidianità familiare sconvolta. I suoi genitori si sono separati poco più di un anno fa. Suo padre vive nella Francia metropolitana con uno dei suoi fratelli, mentre lei e gli altri bambini vivono con la madre a Reunion. Una decisione presa, secondo le dichiarazioni dei genitori, dai fratelli. Da allora Adrianna ha un sonno particolarmente agitato e ha più incubi.

Una sera, la nonna manda Adrianna a casa di suo zio con i suoi quattro cugini per passare la notte. Il giorno dopo, la piccola ha raccontato di essere stata toccata sul pene da suo zio mentre dormiva con i cugini in soggiorno. Il bambino descrive le mani poste sul basso ventre e sulla parte bassa della schiena, nonché sulle parti intime. “Dall’alto in basso e da destra a sinistra, per 10-15 minuti sotto i pantaloncini del pigiama, con due dita”, si legge nel presidente dell’udienza. Una descrizione precisa che la vittima lo ha raccontato più volte a numerosi psicologi, giudici e parenti stretti.

Una cospirazione

Sul banco dei testimoni Marcel nega apertamente. Ammette solo di aver messo le mani sulla schiena e sulla pancia della bambina per metterla in posizione verticale, mentre dormiva sopra i suoi cugini. Marcel purtroppo non ha un passato che gli sia favorevole. Il tribunale ricorda i gravi problemi di alcol e la separazione dalla compagna, dovuta alla mancanza di rapporti sessuali sufficienti. “Eri molto richiesto, più volte al giorno. Non l’hai lasciata riposare” precisa il presidente.

L’imputato, tranquillo, nega però di aver toccato la nipote. “Ero quasi una figura paterna per lei perché le mancava suo padre. Ha effettuato un bonifico, si sottomette alla corte. Inoltre la piccola era venuta a conoscenza tramite la madre di aver subito anche lei un incesto da parte di nostro padre. Ci ho pensato molto.” Per lui la sorella e la madre di Adrianna non gli avrebbero perdonato di non aver preso posizione contro il padre. Lo definisce quindi un complotto, proprio come durante la separazione con l’ex moglie, anche lei amica della sorella, che aveva cercato di togliergli la custodia dei figli.

Un bugiardo ?

“Credo a mia figlia, non è una bugiarda”, Il papà di Adrianna, venuto appositamente dalla Francia, litiga al bar. Marcel non la accusa nemmeno di esserlo, ma semplicemente di “trasformare la realtà”. Anche il pubblico ministero crede al bambino. “La sua versione non è mai cambiata nemmeno per una interruzione. È preciso ed è sempre la stessa cosa che dice a tutti”indica prima di annunciare le richieste che descrive come “acuto”. Chiede 36 mesi di carcere, di cui 24 sospesi per tre anni, oltre a cure psicologiche, contro l’alcolismo, obbligo di lavoro, divieto di contatto con Adrianna e i suoi genitori, divieto di lavorare con minorenni per 10 anni, 140 ore di servizio alla comunità e registrazione nel fascicolo giudiziario automatizzato per autori di reati sessuali o violenti (FIJAIS). La corte, dopo aver deliberato, ha infine assolto Marcel. Riceve però una punizione completamente diversa: quella di vedere la sua famiglia dilaniata dalle parole di una nipote che tanto apprezzava e dall’incesto, che fa sicuramente parte della loro storia.

Léa Delaplace


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