I cannesini tra la delusione della politica e il sostegno al candidato sindaco

I cannesini tra la delusione della politica e il sostegno al candidato sindaco
I cannesini tra la delusione della politica e il sostegno al candidato sindaco
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È tutto KO? A Cannes, quando si parla di elezioni legislative, il morale è come il cielo: cupo. Preceduta da una tenace (e in parte meritata) fama “bling-bling”, la città dei festival resta comunque una meta “città dei contrasti, con un tasso di povertà molto più alto della media nazionale [21% contre 14,5%] come ci ricorda costantemente il suo sindaco, David Lisnard.

Tra l’opulenta Croisette e i quartieri popolari, le preoccupazioni e le sensibilità dei residenti divergono, anche se la città pende in gran parte a destra (basta dare un’occhiata ai risultati delle ultime elezioni…).

All’alba di queste elezioni legislative “da paura”, ne abbiamo incontrati diversi. E tu sai cosa? Qualunque fosse la loro estrazione sociale, i loro “colori” politici o la loro età, avevano (quasi) tutti una cosa in comune: un certo disincanto.

“Non ci penso troppo, tutto qui”.

“Forse lunedì prossimo sarà il m…”, un deambulatore, un bichon al guinzaglio, ci grida davanti ai manifesti elettorali affissi sull’Avenue des Hespérides. Per chi voterà? Mistero… Un indizio, comunque: “Hai visto la sinistra lì? Hanno quattro manifesti diversi, non capiamo niente…”

Sito emblematico della Pointe Croisette, Place de l’Étang e i suoi campi da bocce dormono ancora alla fine della mattinata. Durante il “riscaldamento” prima delle partite pomeridiane, Patrick, 77 anni, non ha in mente le elezioni legislative: “Non ci penso troppo, tutto qui”. brontolò questo operaio edile in pensione, frettoloso di tornare alle palle.

Alla fine si espande. Ed è fiorito… “Andremo comunque a votare, ma ci chiediamo perché… Sono tutti dei cretini, stanno lì solo per il proprio tornaconto”. Ex “rosso”, lui “Ho provato di tutto: i socialisti, gli ecologisti, l’RPR, poi Macron…” Risultato? “Sono stanco delle parole.” La tentazione dell’RN? “No, spero che non passino. Non capisco come possiamo seguire Bardella”.

Alexandra Martin e il “deposito” Lisnard?

Sulla panchina vicina lo ritrova Josiane, 85 anni “non male, il piccoletto. Ma sta già facendo marcia indietro su molte cose, come la pensione. Non sembra molto serio.” Marito e figlio sono andati a pescare in alta campagna, lei si prende una pausa dalla passeggiata mattutina da rue Lacour, “dietro il Martinez”.

Lei sta “positivo”, non lo farà “Sprofondare nella tristezza. Né negli estremi. Inoltre, vedere Ciotti accanto a Le Pen, è incredibile!” Per questo residente a Cannes adottato, “da 16 anni”la scelta nell’8° circoscrizione si vede comunque presto: “Voterò per Alexandra Martin, perché ha David Lisnard come sostituto. Ho fiducia in lui, ha fatto molto per la città. Ci sentiamo bene lì, al sicuro”.

Nella città dove è stato rieletto, nel 2020, con l’88,08% (!) dei voti, il sindaco LR-Nouvelle Energie, è una “garanzia” che rassicura, su uno scacchiere politico rovesciato. Cosa spiega il “buon” punteggio di François-Xavier Bellamy agli Europei (12,47% a Cannes, contro l’8,88% nel dipartimento e il 7,25% a livello nazionale)? “Non so chi sia questo signorefa una smorfia Patrick, 57 anni, in posa all’ombra di Les Allées, di fronte al municipio. Ma Lisnard mi parla e, come nel 2022, voterò per lui [sic].”

“Oggi ho l’impressione che tutti pensino solo alla loro mela”

Dall’altra parte della città, sulla piazza del mercato di La Bocca, Évelyne non la pensa così. A 73 anni, e più che mai, si sente disconnessa: “In questo momento non guardo nemmeno più il telegiornale, – sussurra la settantenne, in attesa della visita medica. E non so nemmeno se domenica andrò a votare…” Gli anelli? Molto poco per lei. “Prima ero comunista. Ma con Mélenchon? Non ne vale nemmeno la pena. Ciotti con la Marina militare è uguale: spazzatura! Oggi ho l’impressione che pensino tutti solo alla loro mela.”

Stessa sensazione di Hamza, 34 anni, operaio edile, che termina la pausa pranzo prima di tornare al lavoro: “Presto, per favore, non è il momento giusto per perdere il lavoro,” lui ride. Prima di sgranare gli occhi sui risultati di Jordan Bardella (36,2%) e Marion Maréchal (11,76%) agli Europei della sua città. “Fa caldo… Per me, RN, Zemmour, tutto ciò è morto, chiaramente dopo, è complicato, non mi sento nemmeno super rappresentato.” Promette però che andrà a votare, “perché è l’astensione che ci sta uccidendo”. Prima di andarsene, scherza: “Aspetta, suonano quando i Blues [à l’Euro de foot]? Lunedi? Bene, allora andrò…”

Salto finale sul lato della Pointe Croisette, con i giovani dello skatepark Roseraie. Occupato a eseguire acrobazie su uno scooter, Lucas, 21 anni, si prende qualche momento per condividere i suoi sentimenti. Non più, perché lo ha fatto “seguito senza seguire veramente. Ammetto che ne capisco poco e le politiche non aiutano. Non mi rivedo in quello che viene proposto”. Come Patrick prima, 56 anni più anziano di lui, la pensa così “sarà lo stesso m…” dopo le elezioni. “Potrebbe essere più o meno intenso a seconda di chi passa, ma qualunque cosa accada, ci saranno molte persone infelici”.

Una piccola anticipazione di ciò che ci aspetta, probabilmente, la mattina dell’8 luglio…

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