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La Corte d’Onore del Palazzo dei Papi, ad Avignone. GEL PASCAL

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Selezione Mentre la 78a edizione del Festival si prepara a sferrare tre colpi, le tensioni politiche che dividono la Francia non mancheranno di sollevare interrogativi né di mobilitare i suoi artigiani e i suoi spettatori. E con ingredienti come fantasmi, segreti e un tocco di zolfo, quattro pezzi dovrebbero dare una scossa al festival. Revisione dei dettagli

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Con 35 spettacoli in cartellone, di cui l’80% creazioni, e più di 1.600 negli “Off”, si alza il sipario su un festival inevitabilmente segnato dal voto che potrebbe portare l’estrema destra al potere. Se per tre settimane questo evento inviterà a sognare e riflettere, parlerà soprattutto del caos del mondo. Il grande evento teatrale è sempre stato vulnerabile agli sconvolgimenti sociali e politici. Nel luglio del 1968, vede la protesta di maggio infiammare, dopo il Quartiere Latino, le rive del Rodano al suono dello slogan « Vilar, Béjart, Salazar! » Nel luglio 2003 è stato cancellato a causa della mobilitazione intermittente dei lavoratori dello spettacolo preoccupati per il futuro del loro regime. Nel luglio 2014, il suo direttore, Olivier Py, minacciò di spostare il festival fuori città se il Fronte Nazionale avesse vinto le elezioni municipali…

Il suo attuale regista, il portoghese Tiago Rodrigues, è nato in un paese dove la dittatura durò fino al 1974. Autore e regista, è l’architetto del teatro impegnato. Il suo spettacolo “Caterina e la bellezza di uccidere i fascisti” metteva in discussione in particolare le basi del fascismo e i mezzi per affrontarlo. La sera del primo turno delle elezioni legislative verrà rappresentata la prima della sua opera teatrale “Hecube, not Hecube”. Riferendosi al forum di Avignone, assicura: “Il Festival è il luogo in cui convergono i dibattiti. Alcuni sono già previsti nell’ambito del “Café des Idées”. I loro temi evolveranno, a seconda dei risultati di queste elezioni storicamente importanti. » E, tra due spettacoli, ovviamente, dovrai andare a votare.

• Demoni e prodigi: “ Demone. I funerali di Bergman, di Angelica Liddell

«Demone. I funerali di Bergman, di Angelica Liddel. ALEXANDRE QUENTIN/FESTIVAL DI AVIGNONE

Già invitata nove volte, la vulcanica regista e performer spagnola Angélica Liddell (“La Casa de la fuerza”, “L’anno di Riccardo”…) aprirà la pallina con “Damone. I funerali di Bergman. Renderà omaggio al regista svedese che ha scritto la sceneggiatura del suo funerale. Sul superbo set della Corte d’Onore, Liddell evoca sogni e incubi. L’accompagneranno gli attori dello Swedish Dramaten e i fedeli complici della sua compagnia, circondati, per l’occasione, da comparse avignonesi.

◗ Dal 29 giugno al 5 luglio, Corte d’Onore del Palazzo dei Papi. In francese, spagnolo e svedese, con sottotitoli in inglese. Non consigliato ai minori di 16 anni.

• Da Parigi a Mumbai: “ Lacrima”, di e diretto da Caroline Guiela Nguyen

«Lacrima», di Caroline Giuela Nguyen. JEAN-LOUIS FERNANDEZ

A Londra, nel 2025, la principessa d’Inghilterra ordina il suo abito da sposa da una prestigiosa casa di haute couture francese. Saranno necessari otto mesi e più di novemila ore di lavoro. Da Parigi a Mumbai, passando per Alençon, “Lacrima” segue le mani virtuosistiche e i destini incrociati di diversi personaggi, Marion, Thérèse, Abdul e Samir. Quali segreti nasconde l’eleganza reale? E quale violenza emerge dietro la fabbrica dei sogni? Caroline Guiela Nguyen, nuova direttrice del Teatro Nazionale di Strasburgo, risponde a queste domande esplorando il know-how artigianale.

◗ Dal 1 all’11 luglio, palestra del liceo Aubanel. In francese, tamil, inglese, lingua dei segni, con sottotitoli in inglese.

• Riparare i vivi: “ Leviatano, di Guillaume Poix »

“Leviatano”, di Guillaume Poix.
SIMONE GOSSELINI

Dal Covid (“A coronation”) alla perdita di un figlio (“Silence”, uno spettacolo interamente muto), Lorraine de Sagazan esplora instancabilmente il processo di riparazione. Con “Leviathan”, l’autore e regista guarda ora al sistema penale e mette in discussione l’equità della giustizia, in particolare nelle procedure di comparizione immediata. Con, implicitamente, questa domanda: “Chi è il mostro? » Sognando uno spettacolo che inventasse un rituale di giustizia riparativa attraverso il teatro, ha eretto un tendone che facesse eco alla mostra “Monte di Pietà” presentata alla Collezione Lambert con la sua scenografa Anouk Maugein. Al suo fianco, l’autore-complice Guillaume Poix.

◗ Collaborazione al testo e alla regia di Lorraine de Sagazan.
Dal 15 al 21 luglio, palestra del liceo Aubanel.

• Doppio gioco: Elisabetta Costello. “Sette lezioni e cinque racconti morali”, regia di Krzysztof Warlikowski

“Elizabeth Costello. Sette lezioni e cinque racconti morali”, di Krzysztof Warlikowski. MAGDA HUECKEL

Elizabeth Costello, una scrittrice anziana e amareggiata, è una figura familiare dello scrittore australiano J. M. Coetzee, una sorta di alter ego immaginario. Il regista polacco Krzysztof Warlikowski se ne è già occupato in “The End” e “(A) Pollonia”. In “Elizabeth Costello”. Sette lezioni e cinque racconti morali”, sei attrici e un attore incarneranno questo personaggio di un’autrice che gradualmente esce dai binari e non esita a scandalizzare con i suoi commenti sul male. Avignone riesce spesso nel turbolento e brillante Warlikowski. Ha prodotto in particolare un memorabile “Angels in America”.

◗ Basato sul lavoro di JM Coetzee.
Dal 16 al 21 luglio, Corte d’Onore del Palazzo dei Papi. In polacco, sottotitolato in francese e inglese.

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