Il concorso controverso del foro di Saint-Étienne in dettaglio

Il concorso controverso del foro di Saint-Étienne in dettaglio
Il concorso controverso del foro di Saint-Étienne in dettaglio
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Giovedì 20 giugno, alla Maison des avvocati di Saint-Étienne, in leggera eccitazione, è stata la grande serata. Per la prima volta, a competizione in tribunale controverso, destinato ai giovani avvocati con meno di cinque anni di pratica, ha riunito quattro “candidati” e sostenitori, oltre ad una giuria confermata. L’esercizio, destinato a unire la barra, ha già raggiunto il suo obiettivo.

Ciò consente a tutte le generazioni di incontrarsi e ai più anziani di scoprire alcuni membri di talento del giovane bar e di metterli in risaltodettagli Me François Paquet-Cauet, presidente dell’Ordine degli avvocati di Saint-Étienne. E poi la difesa è ancora nel DNA dell’avvocato, è sempre importante, anche se ce ne sono sempre meno.”

In effetti, la professione ha dovuto adattarsi, con i giudici che attendono maggiormente conclusioni scritte. “Una difesa richiede tempo in tribunale e, purtroppo, data la mancanza di risorse destinate al sistema giudiziario, i giudici non hanno molto tempo e le memorie talvolta vengono ridotte a causa di contingenze materiali. Tuttavia, il patrocinio rimane un aspetto importante della professione legale e della nostra pratica.”

Unisci sostanza e forma

Sono stati proposti quattro temi su temi legati alla professione o alle libertà pubbliche. Sebbene in questo tipo di concorso siano possibili due modalità, l’eloquenza pura con argomenti un po’ artificiosi per memorie piacevoli da ascoltare e “divertenti”, e argomenti più specialistici, il presidente del presidente ha scelto di coniugare sostanza e forma, come nel caso de “I prigionieri dimenticati dalla libertà”, tema difeso da Me Cathy Giraud. D’altronde “l’avvocato è il mendicante dell’umanità?” convinto due giovani avvocati.

© Stéphanie Véron – I quattro avvocati candidati al concorso controverso.

Me Paolo Chargelegue considerato che l’avvocato non può essere costretto a supplicarla, perché”l’umanità non può compromettersi, si impone o, in mancanza, esige se stessa, perché se la scienza senza coscienza è solo rovina dell’anima, allora la giustizia senza umanità è solo tirannia.“Perché siamo arrivati ​​a dubitare – si chiede, riferendosi all’indietro – del ruolo del legislatore nella complessità delle leggi, alimentando con la sua veemenza l’opinione pubblica che reclama vendetta, i deboli mezzi di giustizia con il corollario”la mancanza di tempo per ragionare ti costringe a risparmiare i tuoi sforzi. Redditività che coltiva insensibilità e convinzione“mentre il dubbio deve prevalere. Considerato che”l’umanità è ridotta a poche cose“, Me Paul Chargelegue alla fine crede che “gli avvocati devono essere i garanti.”

Da parte sua, Me Sarah Theillière, perorando lo stesso argomento, ha messo in dubbio il suo ruolo nella società. Sarebbe una mendicante o un avvocato, e cosa mendicare? “Ritardi, licenziamenti, riduzioni di pena, certificato di fine missione, compensi… elemosina per l’umanità o per l’umanità… elemosina per un gruppo di esseri umani o elemosina comprensione, compassione e aiuto a chi ne ha bisogno?“Stabilendo un parallelo tra il mendicante e la sua professione, dopo averli definiti ciascuno, ha concluso il suo discorso sul rischio dell’accattonaggio sulla pubblica via o in prossimità dei tribunali, con umorismo e ironia, avvalendosi di articoli di riferimento del codice penale i cui a volte un po’ surreali personaggio che ha indirettamente sottolineato.

“Implorare è saltare nel vuoto”

Finalmente, Me Halima Mellouki si chiedeva come giudicare lontano dall’emozione e dall’immediatezza. Scegliendo “Opinione pubblica, scacciate questo intruso, questa prostituta che tira il giudice per la manica”, sottolinea la difficoltà nel giudicare quando “In agguato nell’oscurità, l’oscura opinione pubblica, armata di troll dietro le loro logore tastiere, digita, bussa, afferma la sua verità, insensibile alle sfumature e al dubbio“Il giudice deve tutelarsi da questo”tumulto esterno […] fare giustizia in nome del popolo e non per il popolo, […] con la sua dignità, la sua probità e la sua umanità come uniche boe.“Considerando in conclusione che è coraggioso giudicare.

© L’Essor-Me Sarah Theillière, vincitrice del concorso, rappresenterà il bar Saint-Etienne durante la finale nazionale.

Dopo aver deliberato, la giuria ha sottolineato la qualità delle memorie, tanto più consapevoli del lavoro che richiedono accanto al lavoro quotidiano. “Implorare è sempre un salto nel vuoto. Ci vuole molto coraggio per perorare, e ancora più coraggio per perorare davanti a una giuria come la nostra“, ha testimoniato Me François Paquet-Cauet, al termine della competizione. La giuria, all’unanimità, ha premiato Me Sarah Theillière, seguita da Me Paul Chargelegue e a pari merito per la terza posizione Me Mellouki e Me Giraudo.

Questo evento ha spalancato le porte al concorso nazionale della Conferenza del Grande Giuramento organizzato dalla Conferenza dei Presidenti. Che si svolgerà il prossimo autunno a Libourne, con il rappresentante del foro di Saint-Etienne, Me Sarah Theillière.

I membri della giuria

Questo primo concorso di merito ha riunito una giuria confermata composta, oltre che dal presidente dell’ordine, Sig.e François Paquet-Cauet, di Me Olivier Bost, ex presidente dell’ordine degli avvocati, Me André Buffard, François-Xavier Manteaux, presidente del tribunale di Saint-Étienne, Me Jihène Gazdalli e Me Coralie Francia.

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