Chiusure previste su entrambi i ponti contemporaneamente

Chiusure previste su entrambi i ponti contemporaneamente
Chiusure previste su entrambi i ponti contemporaneamente
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Impalcato del Ponte del Quebec, lavori di ispezione e sostituzione delle sospensioni del Ponte Pierre-Laporte, un importante progetto di spaghetti autostradali per ingressi e uscite sulla North Shore.

Secondo uno scenario preliminare del Ministero dei Trasporti, le chiusure saranno ripartite su più mesi nel 2025 e nel 2026. Principalmente durante la stagione dei lavori, cioè senza neve, da aprile a novembre.

Un periodo di sei mesi nel 2026 promette di essere particolarmente infernale.

Il Sole ha messo le mani su un documento di lavoro in cui le autorità del Ministero dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile del Quebec stabiliscono il calendario delle chiusure parziali o totali dei due ponti, tra Quebec e Lévis, per gli anni 2025 e 2026.

Lavori, riduzioni del numero di corsie e ostacoli di varia importanza, quando non chiusure complete.

La tabella riepilogativa evidenzia la concomitanza dei lavori sulle due infrastrutture limitrofe che attraversano il fiume San Lorenzo.

Leggiamo che da maggio a ottobre 2026, il ponte del Quebec sarà completamente chiuso al traffico automobilistico, giorno e notte, per 15-20 fine settimana.

Nello stesso periodo, pochi metri più a ovest, due delle tre corsie del ponte Pierre-Laporte saranno chiuse in un senso per 25 notti, alcune delle quali potrebbero essere consecutive.

Procedi allo stesso tempo

Anche alcune notti della fine del 2025, da ottobre a dicembre, potrebbero favorire la congestione automobilistica in questo settore.

Il ponte Pierre-Laporte chiuderà quindi due delle sue tre corsie in una direzione per 25 notti, non tutte consecutive, mentre due delle tre corsie del ponte del Quebec potrebbero chiudere anche nelle notti dei giorni feriali.

Già sotto la pressione dei lavori alle testate dei ponti, in particolare nel settore dell’Avenue des Hôtels, nei prossimi anni la circolazione stradale sarà senza dubbio ancora più complessa.

In rapida successione, il Quebec prevede di intraprendere la sostituzione dell’impalcato del ponte del Quebec, grandi lavori di ispezione del ponte Pierre-Laporte, pur continuando il grande progetto iniziato in testa ai ponti.

Questo lavoro per mantenere le attuali infrastrutture è considerato inevitabile dagli esperti del ministero.

Gli automobilisti che prendono l’autostrada Henri-IV in direzione sud per prendere il ponte Pierre-Laporte potrebbero ritrovarsi bloccati in un lungo ingorgo.
(Caroline Grégoire/Archivio Le Soleil)

Secondo le loro previsioni, durante questi due anni, il ponte Pierre-Laporte non dovrebbe mai essere completamente chiuso in un senso o nell’altro e non sarà ostruito durante il giorno, tra le 5 e le 22, nemmeno parzialmente.

Sul lato del ponte del Quebec, la chiusura completa di due corsie su tre avverrà solo di notte.

Anche nel peggiore dei casi, su entrambi i ponti dovrebbero comunque essere aperte almeno otto corsie su nove nei giorni feriali.

Il ministero precisa nel suo documento che “l’impresa appaltatrice non potrà chiudere il ponte” nei fine settimana della Festa Nazionale (24 giugno), della Festa della Confederazione (1° luglio), della Festa del Lavoro (primo lunedì di settembre) e durante l’estate del Quebec Sagra (dal primo giovedì alla seconda domenica di luglio).

«Altre chiusure potranno aggiungersi a seconda dello stato di avanzamento del progetto», si legge anche lì.

Favorevole al terzo collegamento

Ansiosa di giustificare la necessità della costruzione di un terzo collegamento stradale, il Ministro dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile, Geneviève Guilbault, aveva avvertito che restavano da affrontare ostacoli significativi.

Aveva già individuato l’estate del 2026 come un periodo cruciale.

Nell’ultimo capitolo della resurrezione del megaprogetto autostradale, il governo Legault invoca l’argomento della sicurezza economica per invocare la necessità di un nuovo collegamento tra il Quebec e Lévis. Si tratta, si dice, di compensare eventuali chiusure prolungate che potrebbero mettere in pericolo il traffico, in particolare quello dei veicoli pesanti, nella regione.

Geneviève Guilbault e François Legault durante il loro annuncio il 13 giugno. (Jocelyn Riendeau/Archivio Le Soleil)

“Il rischio di una possibile chiusura lo sperimenteremo per la prima volta nel 2026. I due ponti chiuderanno contemporaneamente in maniera parziale e nella maniera più coordinata possibile. Dovremo realizzare lavori sia sull’impalcato del ponte del Quebec, sia cambiare i famosi pendini e mantenere il ponte Pierre-Laporte”, ha spiegato durante la conferenza stampa del 13 giugno.

Al suo fianco, il suo capo e primo ministro, François Legault, aveva appena annunciato che il suo governo avrebbe portato avanti sia il progetto della tramvia in Quebec che quello di un terzo ponte tra Quebec e Lévis.

Una chiusura totale e inaspettata del ponte Pierre-Laporte si rivelerebbe “infernale e catastrofica per l’economia delle nostre due regioni” della Capitale-Nationale e della Chaudière-Appalaches, ha insistito il ministro Guilbault.

I camion merci dovrebbero poi attraversare il fiume a Trois-Rivières.

“Cerchiamo di ridurre al minimo il più possibile gli ostacoli che ciò genererà [les travaux prévus], ma non avremo scelta. Ci troveremo nella situazione in cui dovremo lavorare su entrambi i ponti contemporaneamente. Immagina se un giorno accadesse qualcosa!”

— Geneviève Guilbault, ministro dei trasporti, 13 giugno

“Nessuno può prevedere l’inaspettato. Non siamo al sicuro dalla possibilità che un giorno succeda qualcosa su uno dei due ponti e dobbiamo chiuderlo. E se si tratta del ponte Pierre-Laporte, blocchiamo i camion”, aveva giustificato Guilbault, con il consenso di Legault e dei suoi colleghi ministri Bernard Drainville e Jonatan Julien.

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