Euro 2024: cosa ricordare dell’ultima Svizzera – Italia

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Denis Zakaria e compagni hanno dimostrato di essere capaci di creare problemi all’Italia, come il 12 novembre 2021 a Roma durante le qualificazioni ai Mondiali del 2022.

Claudio Thoma/Freshfocus

Tutto è avvenuto nel 2021. La sfortuna, la folle felicità, l’incredibile sorpresa dopo. Una traiettoria che riflette l’attuale generazione svizzera, strettamente legata alla squadra italiana attraverso tre partite che la dicono lunga. Non è inutile rivisitare questi tre incontri del 2021 perché sono ricchi di insegnamenti. Alla vigilia degli ottavi di finale che suggelleranno il ricongiungimento tra italiani e svizzeri, sabato sera a Berlino, dobbiamo avere in mente questi ricordi.

Lo schiaffo dell’Euro

Il 16 giugno 2021 la squadra svizzera è uscita dal campo a testa bassa dopo la pesante battuta d’arresto contro l’Italia, futura campionessa d’Europa.

Messa a fuoco fresca

Il 16 giugno la Svizzera giocherà la sua seconda partita europea a Roma contro l’Italia, dopo il fiacco pareggio contro il Galles. È un fiasco collettivo. Solo Xhaka fatica e questo ovviamente non basta. La lezione di calcio è uno schiaffo in faccia per 3-0, la banda di Petkovic è più trasparente che mai, non ha più né stile né sicurezza: il nulla.

In uno sfogo grottesco, certe anime perdute indicheranno il taglio di capelli di Xhaka o Akanji (si erano tinti i capelli di biondo) per esprimere un’arroganza che non esisteva, se non per cercare giustificazioni inverosimili… . Tuttavia, c’è stata solo una squadra che ha superato la partita e l’ha pagata in contanti.

Cosa è venuto fuori da questo naufragio? Una Svizzera che poi batte la Turchia, prima di eliminare la Francia agli ottavi e di perdere solo ai rigori contro la Spagna nei quarti di finale. In altre parole: un risultato e un immenso segno di carattere. Dopo lo schiaffo, la testa alta e la certezza di doverlo diventare per esistere.

Il miracoloso pareggio del Basilea

Yann Sommer, qui davanti a Leonardo Bonucci, aveva brillato nei gol svizzeri a Basilea.

Yann Sommer, qui davanti a Leonardo Bonucci, aveva brillato nei gol svizzeri a Basilea.

Freshfocus

Il 5 settembre 2021 la Svizzera torna in Italia. Lancia le qualificazioni al Mondiale 2022 contro la Nazionale di Basilea. Si tratta della prima partita ufficiale con Murat Yakin in panchina (dopo l’amichevole contro la Grecia). La Svizzera gioca con quattro difensori, volontà del nuovo allenatore. Sarà 0-0.

È a scapito di un’organizzazione ultradifensiva che avviene il miracolo, poiché tale è. C’è da dire che mancano diversi titolari, come Xhaka (Covid) o Shaqiri (infortunato). Praticamente quel giorno c’era Seferovic davanti e tutti gli altri dietro. Immobile e Insigne sbagliano montagna, Jorginho sbaglia un rigore, Sommer è un eroe.

Cosa distingue questo 0-0? Una Svizzera che non ha osato nulla, che non ha giocato, che ha intascato un punto miracoloso. Yakin ha anche osato chiamare Fabian Frei (che non era in servizio) per farlo iniziare. Non abbastanza per costruire un futuro in tutti i casi.

La Roma promette l’1-1

I Nati aprono le marcature a Roma. Se ne andò con un punto che bastò alla sua felicità.

Messa a fuoco fresca

Il 12 novembre 2021 la Svizzera torna a Roma e in Nazionale. È la partita di ritorno delle qualificazioni ai Mondiali del 2022. Con coraggio, la Svizzera osa rischiare. È organizzato per ostacolare i transalpini e anche per progettare rapidamente una rottura. Per questo, Yakin ha fondato Noah Okafor. Sarà lui all’origine del gol di Widmer. Sarà l’1-1, che permetterà alla Svizzera di scavalcare finalmente l’Italia in questo girone.

Xhaka, infortunato questa volta, non c’è ancora. Ma il primo periodo è molto buono. La Svizzera apre le marcature (11°), l’Italia pareggia (36°). Le cose poi si complicano, finché l’Italia non si procura un rigore. Come a Basilea, Jorginho si fa avanti. Come a Basilea, gli manca. Nuovo miracolo. In queste due partite la Svizzera è verniciata.

Cosa risalta da questo 1-1? Un primo periodo che vede la Svizzera ambiziosa e premiata per questo. Uno migliore, allora.

Rigore e iniziativa sono essenziali

La mancata partita di Euro 2021 contro l’Italia non è nemmeno da prendere in considerazione: la Svizzera sa solo che se il 90% dei suoi giocatori passa il turno, è una sculacciata all’arrivo. Lei lo sapeva già e questo vale ancora per gli ottavi di finale di sabato sera, anche contro questa Squadra Azzurra che non ha più nulla a che vedere con i futuri campioni d’Europa dell’epoca.

Poco interessante anche lo 0-0 del Basilea. La Svizzera non c’era in questo incontro, organizzato solo per bloccare l’Italia. Cosa che non è riuscita nemmeno a fare: a Insigne, Immobile e Berardi saranno mancate le montagne, quando non è stato Yann Sommer a spostarle. Niente di rilevante per elaborare un’idea per sabato sera.

L’1-1 della Roma, invece, dice cose. Sulle possibilità che si aprono con una Svizzera proattiva. Combinate con l’organizzazione difensiva osservata contro la Germania, unita all’intensità collettiva, queste prospettive mostrano un percorso da seguire.

Dal ritorno quest’anno al 3-4-3 (lo stile dei capisquadra), esiste un sistema modellato su posizioni ibride (stile Yakin). E una Svizzera ben organizzata che osa proiettarsi.

Lo schema è essenziale. L’Italia del 2024 è molto lontana da quella del 2021, ma la Svizzera avrà bisogno di una disciplina costante sabato sera a Berlino. Non dobbiamo dimenticarlo. L’Italia di oggi non fa sognare, ma sogna, e non è mai così forte come in questi momenti, quando è condannata ad ogni tipo di denigrazione, prima di riprendere colore.

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