Violenza domestica: dopo 55 anni di convivenza e di percosse, un residente di Morcenx finalmente sporge denuncia

Violenza domestica: dopo 55 anni di convivenza e di percosse, un residente di Morcenx finalmente sporge denuncia
Violenza domestica: dopo 55 anni di convivenza e di percosse, un residente di Morcenx finalmente sporge denuncia
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Le ci sono voluti 55 anni per parlare. Per decenni ha nascosto e sopportato le percosse quasi settimanali del suo partner. Un residente di Morcenx (Landes), ora in pensione, anziano, è stato riconosciuto vittima di violenza domestica questo giovedì 27 giugno davanti al tribunale penale di Mont-de-Marsan. Suo marito, 78 anni, era sotto processo per averla picchiata due volte a marzo. Oggi molto debole, essendo le sue condizioni di salute peggiorate, non era presente all’udienza. È stato condannato a otto mesi di prigione. Gli è inoltre vietato visitare la sua abitazione per i prossimi tre anni.

Questa donnina ha deciso di recarsi in una stazione di polizia per sporgere denuncia, per la prima volta, lo scorso aprile. Pochi giorni prima era stata nuovamente picchiata dal marito. Colpi violenti. Le foto del suo viso gonfio hanno catturato tutti i lati. Due occhi neri. L’ultima volta che le ha messo una mano addosso.

La testimonianza dei bambini

Una volta di troppo (questa volta non è riuscita a nasconderlo con il trucco). Perché non era l’unico. Lontano da lì. “La parte sommersa dell’iceberg” immagine dell’avvocato di questa signora, gracile nell’aspetto in tribunale, non molto alto, capelli corti.

Ciò che il giudice, gli avvocati e il pubblico ministero hanno visto in queste foto era ciò che lei aveva vissuto settimanalmente per anni, decenni. I suoi figli non si sono lasciati ingannare, ne hanno avuti quattro. “Erano schiaffi, calci, pugni, non appena ebbe bevuto. E beveva spessoal bar accanto al municipio, con i suoi amici” uno di loro ha detto alla polizia. Ricordi dall’età di sei anni. Dagli anni ’70. Dove la parola non era libera come adesso.

“Non è mai troppo tardi per parlare”

Perché ci è voluto coraggio perché questa donna presenziasse all’udienza. Lei è là circondata dalle sue figlie, una per lato. Entrambi dai lineamenti stretti, lo sguardo dritto davanti a sé. Senza battere ciglio. Lei, con un fazzoletto in mano, non chiederà il divorzio, dice il suo avvocato: “Per lei non avrebbe senso”. Nella sua supplica porta un messaggio: “Non è mai troppo tardi per parlare”.

Al termine dell’udienza, la sua cliente se ne va in lacrime, come consumata dal senso di colpa per aver denunciato il coniuge. Ha anche chiesto di poterlo visitare, di tanto in tanto, accompagnato. Dopo un periodo in un ospedale psichiatrico, suo marito vive da diverse settimane in una casa di cura a Morcenx, in un reparto specializzato e sicuro.

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