Ingenti multe e pene detentive sono state imposte alla società e a tre dei suoi dirigenti

Ingenti multe e pene detentive sono state imposte alla società e a tre dei suoi dirigenti
Ingenti multe e pene detentive sono state imposte alla società e a tre dei suoi dirigenti
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Aveva fondato un’azienda specializzata nel trattamento delle montature a Neuville-de-Poitou e aperto un call center con sede in Marocco per avvicinare i futuri clienti. L’operazione era ben avviata… Un po’ troppo anche per il gusto della giustizia.

Martedì 25 giugno 2024 ha giudicato Cyrille Delphin, ex direttore di CDH86, suo braccio destro, rappresentante di vendita e persona giuridica dell’azienda in liquidazione da tre anni. Il 12 settembre si deciderà il loro destino legale.

Obbligato il carcere duro e il braccialetto elettronico nei confronti dell’ex dirigente

Il pubblico ministero ha chiesto sei mesi di reclusione per l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti dell’ex dirigente assente al bar e già rinviato a giudizio, oltre a 40mila euro di multa e due anni di interdizione alla dirigenza.

L’ex direttore delle vendite rischia sei mesi di carcere e 40mila euro di multa, di cui la metà sospesa.

Il venditore è soggetto ad una sanzione di 3.000 euro mentre all’azienda una sanzione di 100.000 euro, di cui 60.000 euro di sospensione.

Quasi duecento ordini di acquisto smistati

È stata chiesta la confisca della somma di 45.000 euro. Questa somma, secondo il pubblico ministero, sarebbe il profitto realizzato a scapito di una dozzina di clienti durante la contestata formalizzazione dei lavori.

L’azienda viene criticata per aver preso di mira, nelle sue attività di propaganda, gli anziani, a volte vulnerabili, che risiedono in vecchie case.

La ricerca telefonica iniziava sempre con l’offerta di una diagnosi gratuita. Era la “carota” per permettere al venditore o al tecnico che arrivava subito di firmare lavori costosi che spesso venivano eseguiti il ​​giorno stesso dopo la firma del buono d’ordine.

Numerose anomalie sugli ordini di acquisto

Dopo diverse denunce ricevute nel 2020 dall’ufficio della gendarmeria di Neuville, è stata aperta un’indagine. La repressione antifrode, allertata da parte sua, ha effettuato un controllo su quasi duecento ordini di acquisto per 640.000 euro di lavoro.

Aveva notato un numero molto significativo di anomalie. I voucher, copiati da quelli di un’altra azienda, non erano conformi alle note legali.

Contestazione

I tribunali diranno a settembre se l’azienda e il suo personale siano effettivamente colpevoli di abuso di debolezza e in particolare di pratiche commerciali ingannevoli o aggressive.

Essi vengono contestati dagli imputati anche se, nel corso delle indagini, i dipendenti hanno potuto affermare di non avere alcuna scelta nel ricevere lo stipendio. “Tutto il lavoro che abbiamo fatto per queste persone era necessario. »

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