Lo sviluppo di eco-distretti come garanzia di benessere per i quebecchesi

Lo sviluppo di eco-distretti come garanzia di benessere per i quebecchesi
Lo sviluppo di eco-distretti come garanzia di benessere per i quebecchesi
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Un eco-distretto è la fusione tra sviluppo sostenibile, equità sociale e preservazione dell’ambiente, a beneficio dello sviluppo di quartieri prosperi e resilienti. Gli ecoquartieri attuano quindi pratiche volte a ridurre la propria impronta ambientale, promuovere la diversità sociale, incentivare la mobilità sostenibile, promuovere un ambiente di vita sano e dinamico per imprese e lavoratori, promuovere l’efficienza energetica degli edifici, integrare gli spazi verdi e promuovere stili di vita rispettosi degli ecosistemi.

Il successo di questo approccio non ha più bisogno di essere dimostrato, dato che i programmi ÉcoQuartier in Francia e Affordable Housing and Sustainable Communities in California sono riusciti a guidare efficacemente la costruzione di quartieri che rispettano i limiti degli ecosistemi.

Considerati gli evidenti vantaggi degli ecoquartieri, come spiegare che in Quebec se ne costruiscano così pochi? Il motivo è semplice: mentre lo sviluppo urbano tradizionale genera benefici finanziari a breve termine, i benefici sociali, ambientali ed economici degli ecoquartieri si manifestano maggiormente nel lungo termine. A causa della mancanza di incentivi, i comuni e gli sviluppatori non hanno i mezzi per cambiare le loro pratiche. Questa osservazione rivela una realtà crudele: i nostri decisori hanno bisogno di nuove bussole per orientarsi.

Infatti, per quasi un secolo, i governi hanno basato le loro decisioni sull’impatto su un indicatore: il prodotto interno lordo (PIL). Sviluppato per misurare il valore prodotto dal lavoro e dal capitale, il PIL non riflette, tuttavia, il benessere degli individui nella società. I limiti di questo indicatore sono documentati. Infatti, anche se il PIL del Quebec cresce e i dati sull’occupazione sono positivi, il benessere della popolazione ristagna, o addirittura peggiora per certi aspetti, come testimoniano la crisi immobiliare, l’aumento dei senzatetto e della precarietà, il sottofinanziamento dei servizi pubblici trasporti, nonché la moltiplicazione e l’intensificazione dei disastri naturali.

Ricerca del benessere

In questo contesto, il G15+, collettivo che riunisce leader dei settori economico, ambientale, sindacale e culturale, invita i governi ad adottare un nuovo approccio centrato sulla ricerca del benessere. Slogan semplice? Affatto. Si tratta piuttosto di un approccio volto a promuovere politiche che abbiano un effetto positivo sugli elementi costitutivi del benessere di una società.

A questo proposito, la proposta del G15+, che invita il governo del Quebec a offrire un sostegno diretto ai comuni all’avanguardia che desiderano realizzare progetti di sviluppo adattati al clima, illustra perfettamente la filosofia di porre il benessere al centro delle politiche pubbliche.

Infatti, lo sviluppo degli ecoquartieri, abbinato alla realizzazione di progetti di riqualificazione urbana (es.: bonifica di siti industriali) e di consolidamento degli ambienti abitativi già esistenti, appare un modo efficace per agire positivamente su una moltitudine di leve di vita collettiva e sociale. benessere individuale. Tra gli indicatori di benessere interessati, pensiamo alla crescita dell’offerta di alloggi a prezzi accessibili, al miglioramento della qualità dell’aria, all’aumento dell’indice di circolarità dell’economia, alla riduzione degli spostamenti per andare al lavoro, alla crescita del trasporto pubblico offerta o accesso ad uno spazio verde vicino a casa.

Anche il Green Economy Plan (PEV) descrive la pianificazione territoriale come un “potente strumento di intervento che ha un effetto diretto sulla resilienza ai cambiamenti climatici”. Tuttavia, il recente aggiornamento dell’EPI non prevede ancora alcuna misura di finanziamento per lo sviluppo degli ecoquartieri. Tuttavia, l’annuncio di investimenti da parte dei tre livelli di governo per lanciare finalmente il progetto dell’eco-distretto Namur-Ippodromo, dove saranno costruite 20.000 nuove unità abitative, di cui 10.000 a prezzi accessibili, ha suscitato enorme entusiasmo questa primavera. Buone notizie come questa dovrebbero essere annunciate più volte all’anno e in tutte le regioni del Quebec!

In tal modo, il G15+ unisce la sua voce a quella del settore municipale, che è intervenuto insieme a una quarantina di sindaci, per invitare il governo del Quebec a istituire un programma di sostegno per la realizzazione di progetti di sviluppo urbano adattati al clima. Le molteplici crisi che affrontiamo ci costringono a imparare a costruire molti più alloggi per soddisfare le diverse esigenze rispettando i nostri ecosistemi. Non perdiamo di vista la portata degli effetti che la progettazione del nostro ambiente di vita può avere sul nostro benessere individuale e collettivo.

* Hanno firmato la presente lettera: Béatrice Alain, direttrice generale del Progetto Economia Sociale; Karl Blackburn, presidente e direttore generale del Consiglio del patronato del Québec; Denis Bolduc, segretario generale della Federazione dei Lavoratori del Quebec (FTQ); Andréanne Brazeau, analista politico senior presso la Fondazione David Suzuki; Nancy Croussette, direttrice generale ad interim dell’Associazione dei gruppi di risorse tecniche del Quebec (AGRTQ); Isabelle Dubé-Côté, presidente e amministratore delegato di Écotech Québec; Christian Savard, direttore generale di Vivre en Ville.

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