Olimpiadi Parigi 2024: giocatrice olandese di beach volley condannata per aver violentato una bambina qualificata per i Giochi

Olimpiadi Parigi 2024: giocatrice olandese di beach volley condannata per aver violentato una bambina qualificata per i Giochi
Olimpiadi Parigi 2024: giocatrice olandese di beach volley condannata per aver violentato una bambina qualificata per i Giochi
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Una vicenda imbarazzante per il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici. L’olandese Steven van de Velde si è qualificato per le gare olimpiche di beach volley dopo aver scontato una pena per stupro di minore. Nel 2014, all’età di 19 anni, lasciò i Paesi Bassi per incontrare nel Regno Unito una giovane ragazza conosciuta su Facebook, che sapeva aveva solo 12 anni e con la quale aveva avuto rapporti sessuali in assenza di sua madre.

Condannato a quattro anni di prigione nel 2016, dopo aver ammesso tre capi d’accusa di stupro di un bambino, Van de Velde in realtà ha trascorso solo un anno dietro le sbarre nei Paesi Bassi. Uscito dal carcere, ha proclamato di voler “correggere tutte le assurdità scritte” sul suo conto e ha rifiutato di essere etichettato come “mostro sessuale o pedofilo”, scatenando forti reazioni da parte delle associazioni di tutela dell’infanzia.

Grande speranza del beach volley all’epoca dei fatti, Van de Velde ha ripreso la carriera nonostante i suoi trascorsi giudiziari molto gravi, anche se il giudice, pronunciando la sentenza, ha definito le sue possibilità olimpiche un “sogno infranto”. Dieci anni dopo, si classificò 11° al mondo in coppia con Matthew Immers e si qualificò per i Giochi. Secondo i media The Australian, il comitato olimpico olandese può imporre un diritto di veto per sospendere la sua partecipazione.

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