aperta un’indagine per provocazione di odio dopo un quiz musicale vicino a Belfort

aperta un’indagine per provocazione di odio dopo un quiz musicale vicino a Belfort
aperta un’indagine per provocazione di odio dopo un quiz musicale vicino a Belfort
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Un quiz musicale organizzato durante una festa paesana vicino a Belfort (Territoire de Belfort) è sfuggito di mano sabato 22 giugno, con commenti offensivi nei confronti degli immigrati, secondo testimoni. È stata aperta un’indagine per incitamento all’odio razziale.

Pensavo di aver sentito male e ho chiesto ai miei amici se avevano sentito come me. Ciò che hanno confermato

Vincent Jeudy, attivista ambientale

Vincent Jeudy, attivista ambientale, ha partecipato alla festa del villaggio di Lepuix, che ha riunito diverse migliaia di persone. Durante un quiz musicale organizzato durante il falò di Saint-Jean in questa località situata a 15 chilometri da Belfort (Territoire de Belfort), diverse persone sono rimaste scioccate nel sentire che una squadra di partecipanti si chiamava “Dirty Immigrant”. “Questo è stato detto più volte al microfono”dice l’attivista ambientale.

Dopo aver controllato le liste delle iscrizioni con l’ospite della serata, una delle squadre si chiamava effettivamente “Sali Migré”.

“Ci scusiamo”ha dichiarato Frédéric Musslin, l’organizzatore dei festeggiamenti, pur sottolineando di non avere alcun controllo sulla registrazione dei giocatori, né sul loro soprannome.

Non me ne ero reso conto. 240 persone compaiono in meno di due minuti. Sta andando a grande velocità

Frédéric Musslin, conduttore del quiz musicale

Il prefetto del Territorio di Belfort, Rapahël Sodini, ha deferito il caso al pubblico ministero di Belfort sulla base dell’articolo 40 del codice di procedura penale, che obbliga qualsiasi funzionario eletto o funzionario pubblico ad allertare la giustizia quando nota o viene a conoscenza di un crimine o di un delitto.

“Alla luce dei fatti denunciati, ho aperto un’indagine per incitamento pubblico all’odio o alla violenza a causa della loro origine, etnia, nazione o razza, e per insulto pubblico all’odio o alla violenza a causa della loro origine, etnia, nazione o razza.”ha precisato il pubblico ministero Jessica Vonderscher all’agenzia France Presse.

Lo precisa la sezione Belfort della Lega per i diritti umani sulla sua pagina Facebook, avendo “Nella scorsa settimana sono stati segnalati diversi atti o commenti che incitano all’odio”come le svastiche disegnate sulla porta di un minore non accompagnato o i commenti eminentemente razzisti durante la distribuzione dei volantini.

“Si sta instaurando un clima di odio e di atti di violenza che avvelenano la nostra società e minacciano oggi la pace sociale in Francia e nel nostro territorio”denuncia l’associazione in un comunicato stampa.

In questa fase delle indagini, affidate alla brigata di ricerca del gruppo della gendarmeria del Territoire-de-Belfort, non è stata presentata alcuna denuncia, precisa ulteriormente il pubblico ministero.

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