benvenuti alle Olimpiadi vegetariane di Parigi

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Lì troverai il più grande buffet di insalate del mondo, hot dog vegetariani e mezzo milione di banane – importate via nave per soddisfare il consumo astronomico degli atleti evitando l’impronta di carbonio della spedizione in aereo. Raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2i Giochi Olimpici di Parigi saranno anche i più vegetariani nella storia della competizione.

La Francia, patria della bistecca alla tartara e della cremosa blanquette di vitello, ha il più alto consumo pro capite di carne di manzo e vitello in Europa. Ciò non impedisce ad alcuni dei suoi chef di affermare che questi Giochi Olimpici saranno un’occasione per la gastronomia francese di costruirsi una nuova reputazione tra gli amanti della frutta e della verdura.

Aperto 24 ore su 24 con l’obiettivo di servire 40.000 pasti al giorno, il ristorante del Villaggio Olimpico sarà la mensa più grande del mondo. E un terzo delle sue 500 ricette saranno vegetariane, in particolare a base di lenticchie e quinoa coltivate localmente.

Questa è la prima volta che un produttore di bistecche a base vegetale – Garden Gourmet, una filiale di Nestlé – è tra gli sponsor olimpici. L’azienda fornirà, tra le altre cose, hamburger vegetariani e falafel a base di ceci e barbabietola rossa per incoraggiare tutti i “flexitariani” in Francia.

“Siamo in Francia, quindi il cibo è importante, ammette Georgina Grenon, direttrice dell’eccellenza ambientale per Parigi 2024. Ma si tratta di offrire un altro modo di divertirsi, anche fuori casa, con hamburger o hot dog vegetariani da consumare allo stadio”.

Hot dog vegetariano

Con quasi 13 milioni di pasti da servire durante i giochi – per gli spettatori ma anche per il personale organizzativo, i volontari e gli atleti – l’accento è stato posto sulle verdure in cortocircuito. Seguendo una dieta rigorosa, i 15.000 atleti potranno farlo

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Angelique Chrisafis

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Il guardiano (Londra)

Indipendenza e qualità caratterizzano questa testata nata nel 1821, che annovera nelle sue fila alcuni tra gli editorialisti più stimati del Paese. Il guardiano è la rivista di riferimento per l’intellighenzia, gli insegnanti e i sindacalisti. Orientato al centrosinistra, europeista, è molto critico nei confronti del governo conservatore.

A differenza di altri importanti quotidiani britannici, il quotidiano ha scelto un sito ad accesso libero, che condivide con l’edizione domenicale, L’osservatore. Nel 2018 le due testate giornalistiche sono passate al formato tabloid. Questa decisione rientrava in una logica di riduzione dei costi Il guardiano perdeva denaro ininterrottamente da vent’anni. Una strategia redditizia: nel maggio 2019, la direttrice editoriale Katharine Viner, ha annunciato che il giornale era in profitto, la prima volta dal 1998.

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