Gilles Obigand, proprietario di un’officina, sgozzato dal suo dipendente

Gilles Obigand, proprietario di un’officina, sgozzato dal suo dipendente
Gilles Obigand, proprietario di un’officina, sgozzato dal suo dipendente
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Un martedì come tutti gli altri. Questo 18 giugno è routine il workshop della Segreteria Generale per l’Amministrazione del Ministero dell’Interno (SGAMI), titolo un po’ pomposo per designare un garage automobilistico statale, situato a nord di Montélimar. È semplicemente qui che vengono mantenute le auto della polizia e della gendarmeria. Sono le 11 del mattino Il tepore primaverile bagna il verde edificio in lamiera, situato ai margini di un parco. La pausa caffè è finita, i dipendenti sono appena tornati al lavoro. Uno è andato a fare un giro di prova, l’altro ha messo il naso in un motore, il terzo sta mettendo a punto una carrozzeria, mentre Gilles Obigand, il capo dipartimento, si occupa delle pratiche burocratiche nel suo ufficio di vetro. È allora che Francine, l’unica donna della squadra, varca la sua porta e si precipita verso di lui con uno sguardo furioso, un taglierino in mano…

Riservata, si fece da parte

Francine, una piccola bruna di 56 anni dall’aspetto piuttosto mascolino, è un po’ la pecora nera del dipartimento. Non perché lavori male, ma perché non è molto socievole. Molto riservata, sempre in disparte dagli altri, la cinquantenne non parla mai della sua vita. Da quel poco che i suoi colleghi ne sanno, ci sono buone ragioni per questo. Francine ha appena subito due tragiche morti in rapida successione. Innanzitutto quello del fratello, appassionato di ciclismo, stroncato da un infarto mentre scalava il Mont Ventoux. Poi quello della cognata, morta pochi mesi dopo a causa di un cancro devastante. La coppia lascia due orfani.
Francine, che già non era molto amichevole, da allora si è murata nel dolore. Sempre con la sua vecchia madre, non esce quasi più, se non per prendersi cura della vecchia baracca che ha appena comprato in Ardèche, e la cui ristrutturazione la preoccupa molto. Possiamo vedere il peso di tutte queste disgrazie gravare sulle sue spalle. Ma c’è qualcos’altro. In precedenza, Francine si chiamava Francis. Sono passati alcuni anni da quando ha cambiato sesso. Non del tutto un successo, perché ci sentiamo male con noi stessi. Tuttavia non è questa singolarità a spiegare il suo isolamento sul lavoro. I suoi colleghi, piuttosto benevoli, non gli dedicarono mai il minimo pensiero. No, è lei che resta in disparte, sempre con le cuffie per isolarsi dal mondo, sempre a pranzare nel suo angolino. Un atteggiamento che ha il dono di dare fastidio a Gilles Obigand.

Tuttavia, con questo boss l’atmosfera non era mai stata così bella

A 51 anni, il capo dipartimento con i capelli a spazzola è un uomo estroverso che si gode la vita al massimo. Sposato con un’infermiera, padre di due figli grandi, suona la tromba e la batteria, non perde mai una partita di calcio e adora intrattenere. Da quando ha preso la guida della SGAMI nel 2022, l’atmosfera non è mai stata così bella. In diverse occasioni ha chiesto a Francine di fare uno sforzo per integrarsi meglio. Senza successo. Ma gli mancano diversi elementi per comprendere il comportamento del suo subordinato. Non sa che la cinquantenne è attentamente monitorata da uno psicologo, soprattutto da quando ha tentato il suicidio nel 2022 deviando i gas di scarico della sua auto nell’abitacolo. Ci sono voluti alcuni respiri prima che raggiungesse i suoi obiettivi…

Rimane sbalordito quando lei si avvicina con uno sguardo demente

Gilles Obigand non immagina nemmeno la montagna di farmaci che ingerisce ogni giorno. Inoltre, non ha tutte le carte per analizzare la situazione, quando questo martedì, 18 giugno, Francine arriva nel suo ufficio con questo taglierino in mano.
Un po’ stordito, lui non si muove mentre lei gli si avvicina, con lo sguardo selvaggio. Ciò che seguì fu incredibilmente violento. Con un impulso determinato, la pazza furiosa si scaglia contro di lui e gli taglia la carotide. Quando il meccanico con il naso nel motore si alza, difficilmente riesce a credere a quello che vede. Gilles è sulla soglia del suo ufficio, con la gola aperta, l’espressione allucinata, la bocca distorta da un grido silenzioso. Barcolla qualche passo, poi crolla sul pavimento di cemento. Francine, con il taglierino rosso ancora in mano, poi si avvicina e si ferma direttamente sopra di lui, e gli sputa in faccia:
– È come questo !
Quando sono arrivati ​​i soccorsi era già troppo tardi. È morto Gilles Obigand. Francine, che non ha nemmeno tentato di fuggire, è stata arrestata senza incidenti. Alla domanda sul perché abbia commesso questa barbarie, non è in grado di fornire una risposta. L’unica certezza: dietro le sue pupille dilatate le cose non vanno affatto bene. Il medico conclude inoltre che non è in condizioni di essere messa in custodia di polizia e la fa ricoverare in un reparto psichiatrico.

Una follia che resta incomprensibile

Lo scorso fine settimana, un investigatore ci ha detto che stava ancora cercando l’inizio di un indizio per spiegare questo omicidio spietato. Francine si è sentita stigmatizzata a causa del suo cambio di sesso? Apparentemente no. Era fissata eroticamente con il suo capo? Ha rifiutato le sue avances? Gli altri membri della squadra non possono crederci. Gli ha rifiutato un giorno libero o qualche altra sciocchezza equivalente? Non proprio il tipo da capo, sempre accomodante. Ma cos’altro? Dovremmo considerare questo assassinio come pura e semplice follia?
In attesa di risposte che potrebbero non arrivare, al momento della nostra chiusura, la vedova e i due figli maggiori di Gilles Obigand sono rimasti murati nell’incomprensione. Francine, che si presume innocente, era ancora in ospedale, sotto sorveglianza. Spetterà agli esperti decidere sul suo futuro criminale.

Un’indagine di Mathieu Fourquet.

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