Dijon Métropole inaugura la prima delle sue due stazioni di idrogeno per 100 milioni di euro

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Fino a 430 chili di idrogeno possono essere prodotti ogni giorno dall’elettrolizzatore della nuova stazione di produzione e distribuzione inaugurata il 24 giugno nel nord della zona Métropole di Digione (Côte-d’Or). Questo progetto, ora operativo, rientra in un budget complessivo di 100 milioni di euro, di cui il 30% è destinato alla costruzione di due stazioni di idrogeno, il resto riguarda il rinnovo del parco mezzi di skip e autobus. “Durante l’estate 4 cassonetti e 28 autobus potranno rifornire la stazione, ma entro il 2035 le nostre stazioni riforniranno fino a 60 autobus e 22 cassonetti» sottolinea François Rebsamen, presidente di Dijon Métropole. Ogni giorno la stazione sarà in grado di rifornire una ventina di veicoli.

La stazione è dotata di quattro colonnine di ricarica, di cui tre da 350 dedicate ai mezzi pesanti e una da 700 dedicata ai veicoli leggeri. Per produrre l’idrogeno necessario, la stazione dispone dell’intero processo di trasformazione e integra un trasformatore per ridurre la tensione da 20.000 a 250 volt e un raddrizzatore di corrente per convertire la corrente alternata in corrente continua. “Siamo inoltre collegati alla rete idrica e disponiamo di un impianto di depurazione per demineralizzare l’acqua in modo da ottenere acqua pura al 99,9%. Aggiungiamo poi la potassa caustica. L’idrogeno viene portato al serbatoio tampone di 20000 litri situato al centro dell’installazione. Esce dall’elettrolizzatore a 30 bar e deve essere portato alla pressione di esercizio per essere inviato ai nove serbatoi tubolari per carichi pesanti e ai 18 serbatoi per veicoli leggeri» spiega Guillaume Haudebert, direttore operativo di Inthy, che gestisce la stazione nell’ambito della joint venture Dijon Métropole Smart EnergHy, insieme a Engie Solutions Hydrogène, Dijon Métropole e Ademe Investissement.



Alla fine dozzine di autobus dovranno essere alimentati dall’impianto

Il mix energetico in tutte le sue forme

L’elettricità necessaria al funzionamento della stazione proviene attualmente dalla rete Enedis ma entro pochi mesi l’energia dovrebbe essere fornita dal recuperatore di energia. Situato di fronte alla stazione, tratta il 92% dei rifiuti del dipartimento. L’infrastruttura produce ogni anno 37 GWh di elettricità e 140 GWh di calore. L’elettrolizzatore potrà anche sfruttare l’energia di un impianto fotovoltaico per ottenere i megawatt necessari al suo funzionamento.



Il progetto rientra in un budget di 100 milioni di euro, di cui il 30% destinato alla costruzione di due stazioni di idrogeno.

Sebbene la mobilità rappresenti il ​​40% dei gas serra del territorio, queste nuove attrezzature dovrebbero contribuire a raggiungere l’obiettivo degli eletti di ridurli del 65% entro il 2035 per raggiungere una riduzione del 90% nel 2040. Per raggiungere questo obiettivo, la comunità sta puntare sul mix energetico combinando veicoli elettrici e motori a idrogeno. Il presidente della metropoli, però, ha fatto un paragone: “Un autobus urbano a idrogeno ne richiede 20 ricarica minuti per 300 chilometri di autonomia mentre un autobus elettrico richiede 4 ore di ricarica per percorrerne 180 chilometri»

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